Olimpiadi di Parigi, parla il Dionisio blu della cerimonia di apertura: «Se vivessimo nudi, non ci sarebbero più guerre»

Secondo Philippe Katerine, che ha interpretato la divinità greca, non si trattava di una rappresentazione moderna del passo evangelico

Nessun riferimento al dipinto di Leonardo Da Vinci che rappresenta il passo evangelico dell’ultima cena. L’aveva detto già Thomas Jolly, direttore della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, torna a ribadirlo Philippe Katerine. Il cantante e comico, che ha intonato il brano Nue – nudo – è apparso sugli schermi di tutto il mondo con il corpo dipinto di blu e vestito di sole foglie e frutti. Un’interpretazione del dio greco Dioniso, alla Cnn, definisce la sua performance un messaggio di pace. «Se fossimo rimasti tutti nudi, ci sarebbero state guerre? La risposta è no, probabilmente, perché non puoi nascondere un’arma se sei nudo».


«Un malinteso»

Katerine sostiene che, «quando un uomo è nudo, si ha l’idea che sia innocuo». E aggiunge: «L’idea originaria delle Olimpiadi in Grecia prevedeva che gli atleti fossero nudi – e dunque – non potessero portare armi in quelle condizioni. Per questo ho cantato questa canzone». Le altre interpretazioni attribuite a quella parte della cerimonia, invece, «sono un malinteso. Io sono cresciuto come un cristiano e la miglior cosa della cristianità è il perdono. Per me, è la cosa più bella che ci sia. Quindi, chiedo perdono se ho offeso qualcuno. I cristiani me lo concederanno e capiranno che è stato un malinteso. Non si trattava affatto di una rappresentazione dell’ultima cena».


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