Il flop di Macron sulla Senna balneabile: «Contaminazione batterica, le gare rischiano di saltare»

La bonifica doveva essere l’eredità dei Giochi. Ma i valori continuano a essere sballati. E le previsioni del tempo non aiutano

La Senna balneabile è un flop. A causa dell’inquinamento ieri è arrivato il rinvio della gara maschile di triathlon. Dal 30 al 31 luglio, quando si svolgerà anche la prova femminile. A comunicarlo è stata l’organizzazione della manifestazione dopo le ultime analisi delle acque del fiume. Che hanno certificato come le forti piogge di venerdì 26 e sabato 27 hanno degradato la qualità dell’acqua. Con «valori registrati anche superiori ai limiti accettabili in alcuni punti del percorso». Ma non è detto che vada tutto a posto. La riunione del comitato organizzativo è all’alba. Ma intanto Emmanuel Macron ha deciso di non fare la foto sul fiume. Perché il flop alla fine coinvolge anche lui.


La bonifica del fiume

La bonifica del fiume che attraversa Parigi doveva essere l’eredità delle Olimpiadi 2024. L’investimento di 1,4 miliardi di euro doveva servire e bastare. Mentre il presidente francese se la prendeva con il disfattismo di chi diceva che era impossibile farcela. Ma forse i pessimisti avevano ragione. E sarà difficile avere le zone balneabili per i parigini, nonostante le promesse. La sindaca e il prefetto hanno fatto il bagno per andare contro gli scettici. Ma poi si è scoperto che a causa di una contaminazione batterica proprio quel giorno i valori non erano ottimali. «Siamo fiduciosi», continua a promettere a Repubblica il direttore del comitato organizzativo di Parigi 2024, Etienne Thobois. Se l’ottimismo sarà smentito dai prelievi, la gara potrebbe essere posticipata o trasformata in duathlon, eliminando quindi la parte di nuoto nella competizione.


Il temporale

Ma le previsioni del tempo remano contro. Proprio per stasera è previsto un altro temporale. Mentre per le gare di dieci chilometri in acque libere c’è più tempo. Sono previste l’8 e il 9 agosto. «È stato fatto molto lavoro sulla Senna e sono fiducioso che tutto andrà bene», insiste il francese Léo Bergère. Che sostiene di aver visto siti di competizione molto più sporchi della Senna. «A Tokyo bisognava chiaramente evitare di bere l’acqua, e questo accade in molte grandi città».

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