Ucciso il capo di Hamas, tensione in Iran: «Khamenei ha ordinato di colpire direttamente Israele». Convocato d’urgenza il Consiglio Onu

La riunione d’emergenza è stata chiesta da Teheran per confrontarsi sulla «aggressione israeliana»

In risposta all’uccisione del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, il capo supremo dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, avrebbe emesso l’ordine di colpire direttamente Israele. È quanto riferiscono tre funzionari iraniani informati dell’ordine, riportati dal New York Times. Si tratterebbe di un ordine arrivato durante la riunione di emergenza del Consiglio supremo di sicurezza nazionale dell’Iran, avvenuta la mattina del 31 luglio. Come evidenza il Nyt, se l’Iran e Hamas hanno accusato Israele di esserne «l’assassino», dal canto suo Israele non ha né riconosciuto né negato l’omicidio di Haniyeh, che era a Teheran per l’insediamento del nuovo presidente iraniano.


Riunione d’emergenza del Consiglio sicurezza Onu

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu è convocato alle 22 – ora italiana – di oggi, 31 luglio, per discutere degli ultimi episodi avvenuti in Medio Oriente. La riunione d’emergenza è stata chiesta dall’Iran per confrontarsi sulla «aggressione israeliana e gli attacchi terroristici di Beirut e Teheran». L’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite fa riferimento all’uccisione dell’alto comandante di Hezbollah, Fuad Shukr, in Libano, e a quella del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, in Iran. Entrambi gli episodi, ha affermato nella lettera indirizzata al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, «suggeriscono l’intenzione di intensificare il conflitto ed espandere la guerra in tutta la regione». Perciò, l’Iran ha invocato «un’azione decisiva per affrontare queste violazioni e perseguire i responsabili».


Netanyahu: «Continueremo la caccia ai leader di Hamas»

L’iniziativa di Teheran è stata appoggiata dai rappresentanti di Russia, Cina e Algeria. A darne notizia è stato proprio il portavoce della presidenza di turno, che spetta a Mosca. Inoltre l’Iran, nella lettera, ha fatto notare che l’assassinio «non sarebbe potuto accadere senza l’autorizzazione e il supporto degli Stati Uniti – e che – non esiterà a esercitare il proprio inalienabile diritto all’autodifesa». La posizione di Hamas, espressa per bocca del vicecomandante Khalil Al-Hayya, sarebbe invece questa: «Hamas e l’Iran non vogliono una guerra regionale, ma è stato commesso un crimine che dev’essere punito». Il virgolettato è riportato dal Times of Israel. Tuttavia, da Israele, il premier Benjamin Netanyahu ha rilanciato: «Continueremo la caccia ai leader di Hamas». Per il capo del governo di Tel Aviv, «è in corso una guerra di sopravvivenza contro l’anello di missili di terrore intorno a noi. Dall’inizio della guerra siamo in lotta contro l’asse del male dell’Iran».

L’avvertimento degli Usa ai propri cittadini: «Lasciate il Libano»

«Abbiamo colpito Fuad Shukr, responsabile della strage dei bambini a Majdal Shams e di tanti altri civili israeliani. Era il terrorista più ricercato del mondo, uno dei contatti più importanti tra Hezbollah e l’Iran», ha aggiunto Netanyahu, commentando i risultati delle operazioni israeliane delle ultime settimane. «Abbiamo chiuso il conto con Shukr e chiuderemo il conto con chiunque provi a farci del male». Gli Stati Uniti, intanto, attraverso il Dipartimento di Stato, hanno messo in allerta i propri cittadini che si trovano nel Paese dei cedri: «Se siete in Libano preparatevi a mettervi al riparo, se la situazione dovesse deteriorarsi. L’ambasciata americana incoraggia i cittadini americani che sono già nel Sud del Libano o vicino ai confini con la Siria a spostarsi».

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