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Locorotondo, il bimbo ritrovato dopo otto ore di ricerche: «Ha camminato per 5 chilometri»

Il bambino è stato rintracciato in una zona rurale in contrada Serralta, in una strada molto trafficata. Si era allontanato mentre giocava nello spiazzo davanti casa

Le ore di angoscia, la paura di una tragedia, e poi l’inaspettato lieto fine e il sollievo: il piccolo Domenico, scomparso nelle campagne di Locorotondo, in provincia di Bari, nella mattina del 30 giugno, è stato infine ritrovato. Oggi suo padre, Roberto, a Repubblica Bari rivela: «Ha camminato per quattro o cinque chilometri, nonostante sia un bambino di due anni». Il bambino è stato rintracciato dopo 8 ore di ricerche intense, in una zona rurale in contrada Serralta. Era in una strada molto trafficata a 4 km dalla casa di famiglia, da dove si era allontanato. Lo hanno trovato con qualche escoriazione al viso, probabilmente dovuta ad una caduta nel tragitto. È stato subito visitato a bordo di un’ambulanza e trasferito in un ospedale della zona.

La ricostruzione

Secondo una prima ricostruzione, il piccolo Domenico si è allontanato da casa sua intorno alle 11 di mattina. In quel momento, stava giocando da solo nello spiazzo davanti l’abitazione. Sua madre lo aveva perso momentaneamente di vista perché era stata chiamata da un altro figlio. Il sindaco di Locorotondo, Antonio Bufano, senza riuscire a nascondere le lacrime per il sollievo del ritrovamento, ha espresso la sua perplessità in merito alla dinamica dell’accaduto. «Ha fatto quasi quattro chilometri, in una strada stretta a piedi, ma anche abbastanza trafficata. Nessuno si è reso conto di questo bambino?», ha chiesto il primo cittadino.

Le ricerche

Eppure gli abitanti del paesino pugliese non hanno esitato nel dimostrare supporto e solidarietà alla famiglia del bambino, raggiungendo la casa della sua famiglia o condividendo in massa l’appello di sua madre sui social. Lo stesso Bufano ha partecipato attivamente alle ricerche, presidiando incessantemente la zona. Alla fine, il ritrovamento è avvenuto grazie alla segnalazione del titolare di una serigrafia, che ha subito dato l’allarme. «Voglio ringraziare tutti i miei concittadini, che si sono resi disponibili», ha concluso papà Roberto.

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