La Senna torna balneabile, nonostante la pioggia: via libera al triathlon femminile alle Olimpiadi. E la Francia vince l’oro

Stavolta la pioggia caduta nella notte non ha fermato le gare nella Senna, dopo diversi rinvii per i livelli ancora alti di inquinamento nel fiume parigino

«Abbiamo vinto la scommessa, la Senna non è più inquinata». Con queste parole trionfanti la sindaca di Parigi Anne Hidalgo ha commentato l’avvio della corsa del triathlon femminile, durante i Giochi di Parigi 2024, che comprende il tuffo nella Senna. Una gara iniziata alle 8 della mattina di oggi, 31 luglio, i cui sviluppi erano stati incerti negli scorsi giorni. A causa delle piogge cadute nello scorso fine settimana, i livelli di inquinamento del fiume parigino erano infatti tornati alti. Gli organizzatori delle Olimpiadi erano stati quindi costretti a cancellare la sessione di allenamento di triathlon, che avrebbe dovuto tenersi nella mattina del 28 luglio.


Il via libera

Gli allenamenti annullati erano stati due, mentre la gara degli uomini era stata rinviata. Poi, alle prime ore di oggi, il comitato organizzatore e l’ente internazionale World Triathlon aveva dato il via libera nonostante la pioggia caduta nella notte: «Le parti interessate hanno confermato che il triathlon femminile e quello maschile si svolgeranno come previsto. I risultati delle ultime analisi dell’acqua sono stati ritenuti conformi». Per l’avvio della gara, questa mattina, un folto pubblico si è radunato sul posto già un’ora prima della partenza. A trionfare sul Pont Alexandre III è stata la francese Cassandre Beaugrand. Argento alla svizzera Julie Derron e bronzo alla britannica Beth Potter.


L’esultanza

Quando le atlete si sono tuffate dalla passerella galleggiante fra le due sponde della Senna sotto il ponte Alexandre III, all’altezza del Grand Palais, i presenti si sono lasciati andare a un vero e proprio boato di esultanza. «Ci sono le incognite del meteo, della pioggia e dei temporali – ha commentato ancora Hidalgo -. Ma abbiamo fiducia perché lavoriamo seriamente, con grandi professionisti. Non c’era nessun piano B, perché non c’era bisogno di un piano B. Il piano A è stato sempre l’unico possibile».

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