Mario Tozzi e l’orsa Kj1, «assassinata per vendetta e calcolo politico»

Il geologo e divulgatore contro la provincia di Trento: «Hanno voluto gli orsi, poi, se questi fanno gli orsi, li abbattono»

Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi all’attacco della Provincia di Trento per l’uccisione dell’orsa Kj1. In un articolo su La Stampa Tozzi dice che l’ordinanza di abbattimento è stata reiterata nel tardo pomeriggio, «quando sarebbe stato impossibile impugnarla di nuovo (era già accaduto due volte) e quando nessun Tribunale avrebbe potuto agire». L’orsa poi è stata «assassinata» durante la notte, «agendo di nascosto e approfittando del favore delle tenebre». Secondo Tozzi così il presidente Maurizio Fugatti «raggiunge il suo unico obiettivo, uccidere gli orsi secondo il programma provinciale che prevede l’abbattimento di otto individui l’anno».


Perché è stata uccisa l’orsa Kj1

Tozzi si domanda perché sia stata uccisa Kj1. E spiega: «Ufficialmente perché l’amministrazione locale (Ispra ha smentito la sua approvazione e ha parlato di misura politica) la riteneva un’orsa pericolosa, in ragione di un’ultima sua reazione contro un turista francese e di almeno 11 incontri ravvicinati con i sapiens (11, va detto, in 22 anni): un animale troppo confidente, che rischiava di avere una familiarità eccessiva con gli uomini». Per lo stesso motivo era stato abbattuto M90. Ma Kj1 aveva i cuccioli, che adesso avranno difficoltà a sopravvivere. C’erano soluzioni alternative? «Certamente, a iniziare dalla deportazione degli individui «problematici» in altre zone disposte ad accoglierli, o la sterilizzazione, non certo la prigionia in gabbioni angusti e improbabili che portano solo alla follia e alla morte».


Vendetta e calcolo politico

Invece Kj1, secondo Tozzi, è stata uccisa «per vendetta e calcolo politico». Perché «il progetto europeo Life Ursus è stato accettato (e finanziato) senza alcuna opposizione, neanche da parte dell’attuale presidente scanna-orsi. Prevedeva l’attuazione di una serie di misure precauzionali che vanno dai cassonetti per i rifiuti anti-intrusione ai cani da guardiania all’educazione della popolazione: quasi nulla è stato fatto in termini di prevenzione». Secondo Tozzi «hanno voluto gli orsi, poi, se questi fanno gli orsi, li abbattono adducendo ragioni incomprensibili di una sicurezza dei cittadini».

Leggi anche: