Perché Angela Carini si è ritirata contro Imane Khelif, parla il coach: «Poteva vincere, era indignata»

Emanuele Renzini spiega che la decisione della pugile azzurra non era stata preparata. La reazione della 25enne quando aveva saputo del sorteggio

È stata una sorpresa anche per lo staff di Angela Carini la decisione dell’azzurra di ritirarsi contro l’algerina Imane Khelif nell’incontro di boxe categoria welter alle Olimpiadi di Parigi. Lo spiega il suo coach Emanuele Ronzini, che racconta la reazione della pugile della Polizia di Stato quando ha saputo chi sarebbe stata la sua avversaria. «Sarebbe stato più facile non presentarsi, perché tutta Italia da giorni le chiedeva di non combattere. Ma Angela era motivata, voleva farlo. Certo al sorteggio, quando ha conosciuto l’avversaria, mi ha detto “non è giusto”. Ma qui oggi non c’è stata premeditazione».


Perché ha abbandonato l’incontro

Come già aveva spiegato la 25enne dopo il ritiro, la sua decisione è arrivata dopo un desto violento ricevuto dall’algerina: «Ha abbandonato dopo aver preso un pugno, mi ha detto che non se la sentiva, che non voleva combattere. Ho provato a dirle di arrivare almeno alla fine della prima ripresa, così ci saremmo confrontati, ma niente».


«Poteva vincere»

Davanti a quella decisione, a coach Ronzini non è rimasto altro che rispettarla: «Non c’è stata una decisione a monte, lei ai punti avrebbe potuto anche vincere. Ne abbiamo parlato tanto in questi giorni poi è scoppiata la bomba mediatica, da una parte era contenta di essere un po’ paladina di un movimento e far vedere come vanno le cose. Dall’altra teneva alla sua Olimpiade voleva giocarsi le sue chance. Ho capito che era indignata che in una categoria come la sua possano gareggiare atlete con caratteristiche così androgene. Non se l’è sentita, ma non avevamo deciso che andasse così».

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