Senna pulita? Le paure sulle malattie degli atleti dopo la gara triathlon: «Ho bevuto molto: vedremo se starò male»

Preoccupate anche le azzurre Alice Betto e Bianca Seregni sugli effetti dei 20 minuti nel fiume: «Vedremo nei prossimi giorni le conseguenze»

Cresce la preoccupazione per la propria salute tra gli atleti del triathlon alle Olimpiadi di Parigi il giorno dopo la prima gara nella Senna. Il fiume parigino era tornato improvvisamente pulito, nonostante i livelli ancora alti del batterio escherichia coli il giorno prima e le piogge della notte precedente alla gara. Le analisi degli organizzatori francesi hanno però dato il via libera, evitando un’altra figuraccia con un rinvio, a fronte poi di una spesa di 1,4 miliardi di euro per rendere balneabile l’acqua della Senna dopo un secolo.


La paura delle azzurre

Il via libera per gli atleti era arrivato alle 4 del mattino di ieri mercoledì 31 luglio. Il telefono delle azzurre Alice Betto e Bianca Seregni ha squillato per il messaggio che le avvertiva: «Si gareggia, presentatevi prima delle 8 al Post Alexandre II». A Repubblica dopo la gara, l’azzurra Betto, arrivata sedicesima, e Serengni, ventiduesima, hanno commentato: «No no, Senna bocciata». A preoccupare le due atlete erano più le correnti che la qualità dell’acqua, per quanto il timore che qualche effetto possa arrivare resta: «Ci siamo preparate nei giorni scorsi assumendo dosi notevoli di fermenti lattici. Vedremo nei prossimi giorni però le conseguenze di questi lunghissimi minuti nell’acqua». La speranza è che quei famigerati effetti non si presentino per il 5 agosto, quando è in programma la gara a squadre miste.


Il vomito del canadese

È diventato virale sui social il video del canadese Tyler Muslawchuk, che dopo aver concluso la gara al nono posto si è sentito male in diretta Tv dopo lo sforzo della gara: «Non sono venuto qui per arrivare tra i primi 10 – ha detto – ma ho dato tutto quello che avevo. Ce l’ho messa tutta e non ho rimpianti, lo rifarei, anche se ho vomitato 10 volte. La Senna non era pulita, ma lo rifarei».

I sospetti della belga

A sospettare che qualcosa nell’acqua non fosse proprio a posto è stato anche il belga Jolien Vermeylen, che ha ammesso ieri: «Ho bevuto molta acqua, quindi sapremo domani se starò male o no. Ovviamente non ha il sapore di Coca-Cola o Sprite. Mentre nuotavo sotto il ponte, ho annusato e mi sono detta “non pensare troppo”. La Senna è sporca da cento anni, quindi non si può dire che la sicurezza degli atleti sia una priorità».

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