L’assassino di Sharon Verzeni «conosceva i suoi orari». Due ombre sospette nelle telecamere

La prima ricostruzione degli inquirenti

L’assassino di Sharon Verzeni conosceva i suoi orari e i suoi movimenti. E nelle telecamere tra via Castagnate e piazza 7 Martiri a Terno d’Isola in provincia di Bergamo sono rimaste impresse due figure. Anche se non hanno inquadrato il momento dell’aggressione. La donna aveva addosso ancora il cellulare e aveva lasciato a casa il portafogli. Quindi difficilmente potrebbe essere rimasta vittima di una rapina finita male. Intanto il fidanzato Sergio Ruocco si trova a Seriate. Ieri il padre di Sharon ha spiegato che la figlia usciva di notte su consiglio del dietologo. Gli investigatori esamineranno il cellulare della vittima e del fidanzato.


Il sospetto

Gli inquirenti sospettano anche che il killer conoscesse i movimenti della sua vittima. E che abbia aggredito non per derubare ma per uccidere. Una persona conosciuta, capace di covare rancore per motivi ancora ignoti. O uno degli sbandati che a tarda ora popolano le panchine in centro. Secondo una prima ricostruzione del delitto il killer l’ha sorpresa alle spalle. Ferendola con tre coltellate alla schiena. Forse senza che Sharon si sia resa conto, almeno inizialmente, di essere aggredita o abbia avuto il tempo di vedere chi la stava colpendo. E dopo che si è girata, l’assassino l’ha colpita di nuovo per tre volte. Con particolare ferocia e senza esitazioni. Una coltellata l’ha raggiunta al torace e altre due all’addome.


Chi l’ha uccisa

Chi l’ha uccisa probabilmente sapeva di quelle passeggiate a tarda ora che faceva anche per perdere peso, come le aveva consigliato un dietologo: così l’ha probabilmente aspettata tendendole un agguato. Anche oggi i militari hanno visionato le telecamere della videosorveglianza comunale, che però non coprono la zona dell’aggressione. E sono state acquisite anche le immagini di alcune abitazioni private.

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