Strage di Bologna, Mattarella ricorda le vittime e lancia un monito ai giovani: «La memoria è espressione della cittadinanza»

Il presidente della Repubblica sottolinea la matrice dell’attentato, parte di una «strategia eversiva neofascista, nutrita di complicità delle consorterie sovversive»

Sono passati 44 anni dal 2 agosto 1980 e l’orologio della stazione di Bologna segna ancora le 10.25. A quell’ora, una bomba nascosta in una valigia esplose uccidendo 85 persone e ferendone più di 200: quella di Bologna, è la strage più sanguinosa dei cosiddetti Anni di piombo. Oggi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella decide di commemorare quella tragedia dando risalto alla matrice dell’attentato: «Ci uniamo ai familiari delle vittime e alla città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana».


L’inquilino del Quirinale, nel suo messaggio, invita a ricordare quanto accaduto: «La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune».


Leggi anche: