Ferrovia interrotta al Frejus, la Francia posticipa la fine dei lavori a marzo 2025 e l’Italia chiede i danni
È passato un anno da quando la frana caduta a La Praz, poco dopo il confine, sul lato francese, ha reso inagibile la ferrovia del Frejus. Era il 27 agosto 2023. Una prima stima sulla riapertura della tratta, che permette il collegamento tra Torino e Parigi, era stata fissata nell’autunno di quest’anno. Ma ieri, primo agosto, i rappresentanti di Parigi hanno informato la delegazione italiana che segue i lavori che la ferrovia non tornerà in funzione prima di marzo 2025. Un ritardo per il quale l’Italia è pronta a chiedere una riparazione economica alla Francia.
La motivazione ufficiale del posticipo, secondo i francesi, è la presenza di «nuovi gravi pericoli geologici». Pare che le autorità transalpine abbiano individuato nuove fratture sul versante del monte dove si era verificato il crollo. La messa in sicurezza della montagna, dicono, è diventata la priorità. Se i lavori si concluderanno entro la nuova data annunciata ieri, vorrà dire che il collegamento è rimasto chiuso per 18 mesi: danni ai passeggeri, che hanno dovuto fare ricorso ad alternative su gomma, danni ai trasporti delle merci. La delegazione italiana, a tal proposito, ha fatto notare: «Occorrerà trovare una forma di compensazione del danno nei confronti degli operatori pubblici e privati».
Foto di copertina: ANSA | Immagine generica di una frana sul Frejus
Leggi anche:
- Da Nord a Sud, treni soppressi o in ritardo per tutta l’estate: il piano di potenziamento delle Fs
- Trenitalia e Italo cambiano gli orari di agosto, ritardi per lavori sull’Alta Velocità: quali sono le tratte coinvolte
- Incendio a Orvieto, sospesa la circolazione dei treni ad alta velocità tra Roma e Firenze: è un’estate nera per pendolari e viaggiatori