Chi è Lin Yu-Ting, il caso dell’altra pugile simile a quello dell’algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024
Dopo Imane Khelif, che ha vinto a tavolino per il ritiro dell’azzurra Angela Carini, c’è un altro caso similare alle Olimpiadi di Parigi 2024: si tratta di Lin Yu-Ting, la pugile taiwanese che, esattamente come Khelif fu squalificata dai Campionati del mondo di Nuova Delhi lo scorso anno dopo non aver soddisfatto i criteri di ammissibilità di genere dell’International Boxing Association (IBA). Anche in questo caso Lin Yu Ting può correre alle Olimpiadi per decisione del Cio. Ha esordito nel torneo dei 57 kg alle 15.30 contro l’uzbeka Turdibekova. E ha vinto. Classe 1995, è originaria di New Tapei. Tre fratelli, ha studiato all’università dello Sport di Pechinio. Mancina, ha alle spalle un bronzo negli ultimi mondiali di boxe dopo esser stata squalificata in semifinale contro la kazaka Karina Ibragimova. Ha vinto una medaglia d’oro ai Campionati mondiali di boxe femminile AIBA del 2018 come peso gallo, seguita da una medaglia ai Campionati mondiali di boxe femminile AIBA del 2019. Il suo eroe è il leggendario pugile ucraino Vasiliy Lomachenko, due volte campione olimpico e tre volte campione del mondo di pesi massimi tra i professionisti.
La stima dei politici taiwanesi e il suo motto
Lin Yu-Ting è una campionessa molto sostenuta anche nella sua Taiwan. Pan Men-an, il segretario generale dell’ufficio presidenziale, ha dichiarato su Facebook di sostenerla sottolineando l’errore «che venga sottoposta a umiliazioni, insulti e bullismo verbale solo a causa del suo aspetto e di un verdetto controverso in passato». Quando ho incontrato la pugile Lin Yu-Ting, ho visto un’atleta impavida di fronte alle sfide, siano esse provenienti dall’interno o dall’esterno del ring. Quando rappresenterà Taiwan sul palco olimpico, saremo dietro di lei e tutti gli olimpionici taiwanesi ci renderanno orgogliosi», ha scritto su X la ex presidente di Taiwan. Ting ha un suo motto: «Il tuo sogno è grande quanto il tuo cuore». Non è transgender e non si definisce nemmeno intersex. Nata biologicamente donna punta anche lei all’oro olimpico come la collega algerina.
August 2, 2024
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