Napoli, la storia del frate e del parroco arrestati per violenza sessuale: «Orge in cambio di cibo e aiuti economici»

Gli accusati avrebbero provato a far sparire le tracce assoldando due rapinatori: l’obiettivo era sottrarre i telefoni di due 38enni

La storia inizia nel 2016, su una chat di incontri. Un giovane di 30 anni entra in contatto con un frate che operava in una chiesa di Teano. Il religioso offre cibo e sigarette in cambio di rapporti sessuali. Il ragazzo, di origine tunisina, accetta. Ma le richieste diventano sempre più spinte e, quest’ultimo, viene costretto a organizzare a casa sua delle «orge» con altri ragazzi, pagati 50 euro ciascuno. «Altrimenti non mi avrebbe aiutato». Passano tre anni e il frate viene trasferito ad Afragola, nella basilica di Sant’Antonio. Propone al tunisino e a un suo amico – un coetaneo campano -, di seguirlo: svolgeranno dei piccoli lavori in chiesa. Ma le violenze sessuali continuano e coinvolgerebbero anche il parroco della chiesa di Afragola. Le vittime, a un certo punto, decidono di denunciare. A febbraio 2024, tramite un avvocato, inviano una lettera ai frati superiori in cui chiedono il pagamento delle prestazioni lavorative e fissano su carta quello scambio di favori economici e rapporti sessuali in corso con il frate.


La vicenda, raccontata dal dorso locale di Repubblica, è venuta a galla dopo una rapina. Due fatti di cronaca apparentemente distanti, ma il colpo commesso nell’abitazione del tunisino – oggi 38enne – e dell’altra vittima con cui convive, ha destato subito sospetti. Due banditi, a volto coperto, hanno fatto irruzione nella casa dei due con mazza da baseball e coltelli. Eppure l’unico scopo era rubare dei cellulari. Solo dopo gli inquirenti scopriranno che, nei dispositivi, ci sarebbero tracce delle conversazioni con i religiosi. I due autori materiali della rapina sono finiti in carcere, così come l’organizzatore del colpo e l’intermediario con il frate. Anche i due religiosi sono finiti in cella: al frate verrebbe imputata la violenza sessuale e il concorso nella rapina, mentre al parrocco solo la violenza sessuale.


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