Olimpiadi 2024, la Federboxe ungherese scrive una lettera di protesta al Cio: «La presenza di Imane Khelif va riconsiderata»

La prossima avversaria dell’atleta algerina sarà la magiara Anna Luca Hamori: «Non mi interessano le storie della stampa e dei social media»

Non si placano le polemiche sulla partecipazione di Imane Khelif, atleta con variazioni delle caratteristiche sessuali, alle Olimpiadi di Parigi 2024. L’Associazione pugilistica ungherese ha infatti deciso di inviare una lettera di protesta al Cio e al comitato olimpico ungherese per la sfida dei quarti di finale, che vedrà scendere sul ring la magiara Anna Luca Hamori e la stessa Khelif nella gara di pugilato femminile in programma sabato 3 agosto. La stessa associazione starebbe inoltre esaminando – scrive l’agenzia statale ungherese MTI – la possibilità di contestare legalmente la presenza dell’algerina. «Sono molto dispiaciuto che ci sia uno scandalo e che dobbiamo parlare di un argomento che non è compatibile con lo sport: questo è inaccettabile e scandaloso», ha affermato Lajos Berkó, membro del consiglio esecutivo dell’associazione. «Vogliamo esprimere la nostra indignazione e chiedere al Cio di riconsiderare la sua decisione, che ha consentito a un’atleta di entrare nel sistema di gare del Cio che era stato precedentemente bandito dai campionati mondiali (dell’International Boxing Association, ndr)», ha concluso.


L’atleta ungherese: «Non mi interessano le storie della stampa»

Nonostante le proteste da parte dell’Ungheria, scrivono i giornali ungheresi, l’atleta di Budapest prenderà parte ai quarti di finali. «Non ho paura», ha detto Hamori. «Non mi interessano le storie della stampa e i social media». La polemica è esplosa dopo il ritiro dell’azzurra Angela Carini contro l’algerina a meno di un minuto dopo l’inizio dell’incontro. Tuttavia, nonostante le proteste in corso, è importante ricordare che Imane Khelif ha superato i test di idoneità di genere, il cui esito incide sulla partecipazione o meno dell’atleta ai Giochi Olimpici. Il portavoce del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Mark Adams, ha chiarito che Khelif non dispone di alcun vantaggio ormonale. Tra l’altro, a riprova di ciò, l’atleta algerina ha (per ora) perso un match su quattro, esattamente come Angela Carini. Secondo il Cio, dunque, la gara è stata alla pari.


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