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Palermo, agente di polizia penitenziaria si suicida in carcere: il ritrovamento del collega al cambio turno

02 Agosto 2024 - 23:14 Redazione
La denuncia dei sindacati del settore: «Ci sono sempre più poliziotti che si tolgono la vita. Manca personale e ci sono aggressioni continue»

Un agente della polizia penitenziaria si è suicidato nel suo luogo di lavoro, il carcere dell’Ucciardone a Palermo. L’uomo aveva da poco finito il turno quando è stato trovato senza vita da un collega giunto sul posto per dargli il cambio nella garitta, durante il turno di sentinella. È quanto denunciato dai sindacati di polizia Consipe e Uilpa. «Sappiamo bene che a provocare un gesto estremo come il suicidio contribuiscono una serie di concause, ma ciò che si sta verificando con un’incidenza senza precedenti non può non derivare direttamente anche da ragioni connesse al lavoro prestato. Per questo per noi si tratta di morti in servizio e per servizi», ha dichiarato Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa.

La denuncia dei sindacati: «Sempre più suicidi»

Della stessa linea Mimmo Nicotra, presidente della confederazione sindacati penitenziari. Donato Capece, segretario generale del Sappe, denuncia le condizioni lavorative in cui versano i poliziotti penitenziari, «lasciati abbandonati a loro stessi, mentre invece avrebbe bisogno evidentemente di uno strumento di aiuto e di sostegno». E riferisce come il fenomeno dei suicidi sia in crescita in tutti i corpi di polizia, in particolar modo tra quelli della penitenziaria. «Manca il personale, i turni sono massacranti. Le liti e le aggressioni, continue. E così c’è la fuga. Molti colleghi, appena possono, vanno via; pochissimi aspettano di maturare il massimo della pensione. I giovani sperano di passare subito in altri corpi di polizia», concude.

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