L’incendio (tenuto segreto) al Centro sperimentale di cinematografia che ha distrutto film storici: Avs presenta un’interrogazione parlamentare

La replica del Csc: «Danneggiata solo una parte esigua delle pellicole. Ma non è ancora concluso il censimento completo»

Il deputato Marco Grimaldi di Alleanza Verdi e Sinistra ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, denunciando un grave incendio avvenuto il 6 giugno alla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc) di Roma. L’incendio si è rivelato particolarmente significativo e ha catturato l’attenzione del deputato perché ha colpito il cellario B4, distruggendo una significativa quantità di pellicole in nitrato degli anni Trenta e Quaranta, parte del patrimonio culturale italiano. Ma, soprattutto, Grimaldi ha accusato il il Csc di aver «tentato di mantenere segreta» la notizia. La dichiarazione sul sito del Csc (pubblicata lo scorso 12 giugno), che riportava dettagli sull’incendio, sarebbe infatti stata rimossa dopo poco, creando ulteriori preoccupazioni per la gestione dell’accaduto. «Dopo l’intervento di vigili del fuoco e carabinieri, finora le uniche preoccupazioni sono state: una mail per proibire ai dipendenti di rivelare all’esterno l’accaduto e un contratto con vigilanza privata per presidiare i depositi», ha denunciato Grimaldi.


La replica della fondazione

Dal canto suo, il Csc fa sapere a Domani che l’incendio avrebbe in realtà danneggiato solo «una parte esigua delle pellicole, per le quali esisteva già una prima copia di protezione. Allo stato attuale non è stato ancora concluso il censimento completo delle opere che sono andate distrutte». Intanto, le cause dell’incendio rimangono incerte e sono oggetto di un’inchiesta. Il presidente della fondazione, l’attore e regista Sergio Castellitto, fa sapere la Csc, aveva già sollevato preoccupazioni circa la sicurezza dei locali di conservazione, una questione che il Centro ha promesso di affrontare con l’aiuto del ministero della Cultura, esplorando la possibilità di strutture più adeguate per la preservazione e il restauro del patrimonio filmico. Una fonte vicina alla Cineteca ha rivelato a Domani che l’indagine sta tentando di appurare se le cause dell’incendio siano dolose o meno e se le pellicole danneggiate siano quelle originali, e non come si ritiene invece «copie di copie».


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