Elly Schlein: «Giorgia Meloni cerca ogni giorno un nemico per coprire il governo»

La segretaria Pd all’attacco della premier: «Riesce a fare la vittima nel giorno della strage»

Elly Schlein dice che Giorgia Meloni «fa la vittima» nel giorno della strage del 2 agosto a Bologna. E sostiene che l’attacco della premier al presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi sia «una cosa deplorevole». Ieri la presidente del Consiglio ha criticato la frase sulle «radici dell’attentato che figurano oggi a pieno titolo nella destra di governo». E ha detto che sono le sentenze ad attribuire l’eccidio ai neofascisti. La segretaria del Partito Democratico sottolinea in un’intervista a La Stampa che così Meloni prende le distanze da una verità storicamente accertata: «Se ci sono delle sentenze che hanno accertato i fatti e le responsabilità precise è grazie ai familiari delle vittime che non hanno mai smesso di cercare verità e giustizia insieme alla procura che ha portato avanti le indagini e i processi».


La segretaria e la premier

Schlein dice che «anche nelle commissioni parlamentari vediamo inaccettabili tentativi di riscrivere la storia. Del resto questi si tengono stretti la fiamma nel simbolo e poi fanno pure gli offesi. Noi continueremo a camminare come ogni anno a fianco della città e dei familiari delle vittime. Ma fare la vittima contro le vittime vere, nel giorno stesso della commemorazione di una strage che ha fatto 85 morti e 200 feriti, dimostra che Meloni non è in grado di svolgere il suo compito, di guidare una comunità. Chi governa si deve fare carico di cucire le fratture, di sanare le ferite, non è mica normale che quelle famiglie abbiano aspettato 40 anni per vedere i processi. E invece Meloni fa il contrario: divide, spacca il Paese, mette gli uni contro gli altri. Cerca ogni giorno un nemico, un capro espiatorio, per coprire la mancanza di risposte e l’incapacità di questo governo».


Il vittimismo

E spiega: «Le sentenze parlano chiarissimo: si è trattato di una strage di matrice neofascista con un chiaro intento eversivo che ha visto il coinvolgimento non solo di organizzazioni neofasciste ma anche di apparati deviati dello Stato». Poi aggiunge: «Penso che il vittimismo sia la cifra politica di Meloni e che non riesca a trovarne un’altra nemmeno da premier, ma con il vittimismo non si governa un Paese. Non si porta il pane nelle tavole da cui manca, non si contrasta la povertà, non si rilancia la produttività e non si crea più lavoro. Si prendono invece in giro le persone, come sta succedendo in queste ore qui a Bologna coi lavoratori dell’Industria italiana autobus».

L’Industria Italiana Autobus

E ricorda i lavoratori dell’Industria italiana autobus: «Che proprio il due agosto, nonostante il governo avesse garantito che sarebbe stata preservata la continuità lavorativa del sito, ai dipendenti è stato comunicato che dovevano trasferirsi tutti ad Avellino. Hanno indetto sciopero, adesso il ministro Urso dice di aver scongiurato il provvedimento che per ora è stato ritirato, ma l’azienda ha tenuto a precisare che la chiusura era nel piano industriale: come ci si può fidare di un governo così? Le nostre preoccupazioni sull’acquirente erano fondate, il controllo doveva rimanere pubblico, faremo una nuova interrogazione e vigileremo».

Infine, la questione dell’odio in politica: «Penso che in Europa e non solo abbiamo visto episodi preoccupanti di violenza politica che va sempre condannata e contrastata da parte di tutte le istituzioni e di tutti i partiti. Contro la violenza politica dobbiamo essere tutti schierati e il Pd di certo lo è».

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