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Chi è Umar Kremlev, l’oligarca russo a capo della Federboxe mondiale che vuole premiare Angela Carini: l’amicizia con Putin, gli scontri col Cio

La carriera del dirigente dell'Iba e come ha usato lo sport per aiutare politicamente Mosca

Non è una scelta priva di implicazioni politiche, quella di assegnare ad Angela Carini il premio in denaro pensato dall’International Boxing Association per l’oro nella disciplina, in seguito al colpo di Imane Khelif che ha visto l’azzurra ritirarsi dopo 46 secondi dall’inizio del match. E questo perché l’ente che gestisce il pugilato Elite (ex dilettantistico) è presieduto dal russo Umar Kremlev, oligarca vicino a Vladimir Putin, e nemico giurato del Cio (che ha dato il via libera alla partecipazione di Khelif alle Olimpiadi di Parigi, nonostante le accese polemiche riguardanti l’iperandrogenismo femminile di cui soffre l’atleta). 

Gli attriti con il Cio

L’Iba non è infatti più affiliata al Comitato Olimpico Internazionale dal 2019, anno in cui fu sospesa per scandali amministrativi e di corruzione. Da allora, la sede dell’Organizzazione, il cui sponsor principale è la società petrolifera statale russa Gazprom (colosso dei gas naturali che sostiene la guerra contro l’Ucraina), si è trasferita in Russia. L’Iba si è duramente scagliata contro il Cio. Anche in occasioni delle Olimpiadi: «I Giochi di Parigi rappresentano una sodomia, sono la distruzione dei valori tradizionali in tutto il mondo e Thomas Bach (presidente del Cio, ndr) ne è responsabile», ha dichiarato Kremlev. 

Uno scontro politico

Il Cio nel frattempo punta a riempire il vuoto lasciato dall’Iba con una nuova organizzazione, la World Boxing (alla quale anche la federazione italiana ha scelto di aderire, qualche giorno fa). Ma l’International Boxing Association risponde ai colpi attraverso il denaro, forte dei finanziamenti milionari della multinazionale russa. Nell’ultimo mondiale maschile, per esempio, ha premiato il vincitore con 200.000 dollari. Una linea aggressiva, soprattutto dopo l’elezione di Kremlev nel 2020. L’oligarca ha presto adottato scelte discusse, che paiono strumentali a legittimare politicamente Mosca attraverso lo sport. Come quella di autorizzare la partecipazione di russi e bielorussi ai Mondiali, con tanto di inno e bandiera.

Umar Kremlev: chi è

Umar Kremlev ha 40 anni, ed è appassionato di boxe sin da giovanissimo. Ha anche combattuto sul ring, ma ha abbandonato la disciplina a soli 19 anni. Per costruire la sua fortuna nei settori dell’edilizia e della sicurezza, nonché nella gestione di un’attività di taxi. Inoltre è membro dell’ordine di San Giorgio, la più alta onorificenza militare della Federazione Russa. Kremlev è stato anche tra i primi a sollevare polemiche sulla partecipazione di Khelif. Dichiarando ai media russi: «Sulla base dei risultati dei test del DNA, abbiamo identificato un certo numero di atleti che hanno cercato di ingannare i loro colleghi e fingevano di essere donne. Sulla base dei risultati dei test, è stato dimostrato che avevano i cromosomi XY». Parole fuorvianti ma efficaci, che hanno presto infiammato le polemiche non solo nello sport, ma anche nella politica internazionale.

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