Olimpiadi 2024, delusione Fabbri nel getto del peso: in pedana si scivola, il nullo e la pioggia lo tengono lontano dal podio – Il video

La pedana bagnata ha fatto scivolare diversi atleti, condizionando il campione europeo azzurro

Quando si sta disputando la finale delle Olimpiadi 2024 di Parigi la pioggia inizia a cadere battente allo Stade de France. In pedana c’è Leonardo Fabbri, campione europeo nel getto del peso e primatista italiano, che ha già ricevuto un nullo per aver toccato con il tallone e sta cercando di tirare oltre i 22 metri. La pedana però è bagnata, Fabbri scivola e il peso finisce a pochi metri da lui. Dopo di lui anche gli altri atleti hanno molte difficoltà, alcuni perdono l’equilibrio ed altri cadono pesantemente a terra, mentre la gara non viene fermata né il terreno protetto o asciugato. Fabbri scivola ancora, rischia di farsi male e saluta così i Giochi. Una grande delusione per lui e per tutta la squadra, considerato che l’atleta aveva nelle braccia la forza per arrivare a medaglia, ma il 27enne toscano ha salutato con un largo sorriso il pubblico dello stadio. Più avanti arrivano gli addetti a rendere la pedana più sicura e asciugare il trampolino di lancio, e le condizioni migliorano permettendo agli atleti di tornare a tirare in sicurezza. L’italiano chiude quinto, dopo la revisione di un suo lancio precedentemente dichiarato nullo per due volte. «Peccato il primo nullo. Mi ha gasato da un punto di vista perché era un 22.80. Avrebbe cambiato la gara. Ho fatto comunque un’Olimpiade da protagonista, certo è un peccato. Mi aspettavo di arrivare secondo, già un bronzo mi avrebbe deluso», ammette Fabbri, che ridimensiona il ruolo della pioggia rispetto alla sua gara pur criticando i giudici: «Se la piioggia mi ha condizionato? No, anzi a me piace, ero felice quando è iniziata scendere. Mi ha condizionato di più il fatto che i giudici non mi hanno fatto pulire la pedana. Quello mi ha rovinato la gara, non la pioggia. Non mi ha toccato il fatto che nei primi due lanci Crouser abbia fatto subito bene. Mi ha condizionato più il mio nullo. Lui è abituato a vincere non lottando, tira bene all’inizio e poi gestisce. Peccato per il mio primo tiro. Ma ho reso Crouser un rivale e questo è il mio oro olimpico». Poi il rammarico: «Stavo bene, era una settimana che lanciavo sui 23 metri, peccato. A questo punto si va a Los Angeles per batterlo in casa sua».


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