Minacce di morte all’ideatore della cerimonia delle Olimpiadi, la denuncia di Thomas Jolly. Macron lo difende: «Scandaloso»
Ormai è passata una settimana dalla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, ma quanto andato in scena lo scorso 26 luglio continua ad animare il dibattito politico e sui social. Esponenti della destra internazionale, personaggi popolari della galassia sovranista e haters qualunque continuano a contestare la presenza di artisti queer durante lo spettacolo, muovendo accuse disparate che vanno dalla blasfemia alle presunte teorie gender.
L’inchiesta per le minacce di morte
Gli attacchi sono sfociati, in alcuni casi, in minacce di morte e violenza nei confronti del direttore artistico Thomas Jolly e dei performer che hanno preso parte allo show. La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta per cyber-molestie, dopo la denuncia dello stesso Jolly. Oggi, 3 agosto, il presidente francese Emmanuel Macron ha preso le difese di Jolly e degli artisti da lui scelti: «Sono scanadallizato e triste», ha esordito. «I francesi e tutto il mondo sono molto orgogliosi di questa cerimonia di apertura, che ci ha reso fieri. È stato uno show audace».
«Nulla giustifica le minacce a un artista», ha concluso Macron. La sindaca di Parigi Anne Hidalgo, poi, ha mostrato ancora una volta il suo sostegno a Jolly: «Ha portato in alto i nostri valori. Parigi è orgogliosa e onorata di poter contare sul suo talento per valorizzare la nostra città e dire al mondo cosa siamo». Intanto, la procura della capitale francese ha aperto un’inchiesta per le minacce ricevute dal direttore artistico. Altre due indagini – sempre per minacce di morte – sono state avviate dopo le denunce della dj francese Barbara Butch, attivista lgbqia+, e dalla drag queen Nicky Doll: entrambe sono state protagoniste della cerimonia di apertura dei Giochi.
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