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La fidanzata di Conte Olivia Paladino da agosto è al comando di una maxi immobiliare con 262 milioni di euro di patrimonio

03 Agosto 2024 - 19:21 Fosca Bincher
Il gruppo nasce dalla fusione di tre società del settore fondate dal padre, Cesare Paladino

Olivia Paladino, la compagna del leader M5s Giuseppe Conte, da questo mese di agosto si trova insieme alla sorella Cristiana a capo di un importante gruppo immobiliare che nasce dalla fusione di tre società del settore fondate dal padre Cesare Paladino, gran regista della operazione. Entrambe le sorelle ora hanno il 50% del gruppo, dopo avere liquidato e fatto uscire dall’azionariato con un accordo legale il fratellastro Shawn John, figlio di primo letto della madre Ewa Aulin, che fu attrice di successo.

Dall’unione di tre società nasce un impero del mattone che ha al centro il Plaza

La fusione decisa dal capostipite a luglio ha coinvolto tre società dei Paladino: l’Agricola Monastero Santo Stefano Vecchio, la Archimede immobiliare srl e la Immobiliare di Roma Splendido srl. Secondo i bilanci delle tre società il valore degli immobili riuniti ammonta a oltre 262 milioni di euro, e fra loro il pezzo forte restano le mura dell’Hotel Plaza, l’albergo a cinque stelle nella centralissima via del Corso a Roma (la cui gestione però è affidata ad altra società sempre di famiglia). Il patrimonio avrebbe potuto essere ancora più consistente se il gruppo non avesse attraversato una crisi finanziaria negli anni scorsi stringendo un patto con le banche creditrici che ha previsto un programma di cessione di immobili che poi è avvenuta.

Il via libera dopo la transazione con il fratellastro che è uscito dal gruppo

Il futuro del gruppo della compagna di Conte era stato messo a rischio dal lungo contenzioso familiare con il fratello, che aveva chiesto di essere liquidato recedendo dalle società ricevendo un iniziale rifiuto. Un arbitrato però gli aveva dato ragione e alla fine le sorelle si sono decise a liquidare la sua parte. La richiesta iniziale era stata di 12 milioni di euro, alla fine è stato trovato un accordo per una cifra inferiore. Secondo quanto risulta ad Open la somma dovrebbe essere vicina ai 10 milioni di euro, ma l’accordo è stato secretato dalle parti. Nei verbali delle società che si preparavano alla fusione se ne trova traccia rimandando però la situazione finanziaria ai bilanci che non sono ancora stati resi pubblici.

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