Venezuela, giornata di manifestazioni: Machado torna in pubblico con le opposizioni. L’Italia e sei Paesi Ue chiedono trasparenza sul voto
A pochi giorni dalle elezioni in Venezuela vinte dal presidente Nicolas Maduro ma il cui risultato è stato fortemente contestato con accuse di brogli, le opposizioni si sono date appuntamento in piazza per proseguire la protesta contro il risultato certificato dal Consiglio nazionale elettorale. I leader di Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Polonia hanno intanto chiesto alle autorità venezuelane di «pubblicare tempestivamente tutti i registri di voto per garantire piena trasparenza e integrità del processo elettorale», in qualche modo sostenendo chi non riconosce la regolarità del voto. «Esprimiamo forte preoccupazione per la situazione in Venezuela a seguito delle elezioni presidenziali di domenica», si legge nel comunicato pubblicato da Palazzo Chigi, «i diritti di tutti i venezuelani, in particolare dei leader politici, devono essere rispettati durante questo processo. Condanniamo fermamente qualsiasi arresto o minaccia nei loro confronti. La volontà del popolo venezuelano, così come il suo diritto a protestare e a riunirsi pacificamente devono essere rispettati». La nota fa riferimento alle notizie di arresti di oppositori e giornalisti. E anche per questo è stato accolto con grande festa il ritorno in pubblico della leader dell’opposizione María Corina Machado, che si era nascosta da domenica scorsa temendo per la propria vita. «Non siamo mai stati così forti come oggi, e il regime non è mai stato così debole come oggi, hanno perso ogni legittimità, il mondo lo sa», ha dichiarato davanti alla piazza di Caracas, «tutti i venezuelani dentro e fuori dal Paese stanno vivendo le ore più importanti. Sapevamo tutti che si trattava di un processo complesso. Molte volte ci hanno detto che era impossibile provare la frode e lo abbiamo fatto con vittoria». Contestualmente, anche Maduro e il Partito socialista unito del Venezuela hanno convocato i propri sostenitori per una contro manifestazione, «una grande marcia nazionale per la pace» in sostegno al presidente.