Il caso del bimbo scomparso e ritrovato dopo 8 ore a Locorotondo, il sospetto sul sequestro lampo

Secondo gli inquirenti, il percorso che avrebbe fatto il piccolo è impervio: forse qualcuno l’ha portato in braccio

Man mano che passa il tempo dal ritrovamento del piccolo Domenico, scomparso nelle campagne di Locorotondo, in provincia di Bari, nella mattina del 30 giugno, il sollievo dopo aver temuto il peggio si attenua. E crescono le inquietanti supposizioni su ciò che realmente ha portato il piccolo, di neanche due anni, a spingersi oltre 4 km dalla casa di famiglia, fino a una zona rurale in contrada Serralta. Possibile che un bambino così piccolo abbia camminato da solo per quel lungo tragitto, senza che peraltro nessuno notasse la sua presenza su quella strada di solito trafficata? O piuttosto qualcuno l’ha portato lì, dov’è stato ritrovato? Quest’ultima ipotesi è finita al vaglio degli inquirenti.


I dubbi

Ci sono infatti alcune cose che non quadrano. Innanzitutto, i genitori del piccolo l’hanno sempre descritto come un bambino tranquillo. Poco incline dunque a disobbedienze come quella che l’avrebbe spinto ad allontanarsi da casa sua, mentre la madre era distratta dal fratellino. Inoltre, ricorda il Corriere, il piccolo è stato ritrovato al di sotto di un albero di fico. Che nelle concitate ore di ricerca, però, era stato già controllato da forze dell’ordine, cani molecolari, speleologi, droni ed elicotteri. Senza successo.


Le indagini

Intorno a mezzogiorno, lo scorso venerdì, i carabinieri hanno ripercorso il tracciato nel bosco nelle stesse condizioni e nella stessa fascia oraria in cui è scomparso il bambino. E hanno riscontrato che il terreno risulta impervio, tra salite, discese, rovi e vegetazione folta. Sono dettagli che contano, dal momento che potrebbero lasciar dedurre che, in quel tratto, qualcuno abbia portato il piccolo in braccio. Le indagini proseguono, tenendo conto che fare affidamento sulla testimonianza del bambino non è un’opzione: il dueenne sa pronunciare solo poche parole. Dopo il ritrovamento, però, è stato visitato all’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Aveva una piccola ferita sulla fronte, inizialmente attribuita a una caduta durante il cammino.

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