Mattarella sulla Strage dell’Italicus dopo le polemiche su Bologna: «È parte di stagione stragista neofascista»
Nel giorno dell’anniversario della strage sul treno Italicus, in cui nella notte tra il 3 e 4 agosto 1974 morirono 14 persone e rimasero ferite 48 per l’esplosione di una bomba, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ribadisce la «matrice neofascista» di quell’attentato. Parole che arrivano dopo le polemiche scoppiate durante l’ultimo anniversario della Strage di Bologna tra il governo e il presidente dell’associazione delle famiglie delle vittime.
Mattarella sulla «matrice neofascista» della Strage dell’Italicus
A proposito della strage dell’Italicus, dal Quirinale arriva una nota netta su quel tragico evento e la matrice politica:: «Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili. La società italiana e le sue Istituzioni seppero respingere quell’attacco alla convivenza civile grazie alla forza e alla coesione dell’unità della comunità nazionale, fondata sui principi della nostra Costituzione».
L’attacco da Bologna
Lo scorso 2 agosto, il presidente dell’associazione delle famiglie delle vittime, Paolo Bolognesi, dal palco della manifestazione in ricordo della strage di Bologna aveva dichiarato che le radici di quell’attentato «affondano nella storia del postfascismo italiano, in quelle organizzazioni nate dal Movimento sociale italiano negli anni Cinquanta: Ordine nuovo e Avanguardia nazionale oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di governo».
La reazione di Giorgia Meloni
Parole che avevano scatenato la reazione di Giorgia Meloni. Da Parigi la premier si era detta «profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti alla sottoscritta e al Governo». Meloni aveva aggiunto che «sostenere che le radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso – aveva aggiunto Meloni – anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa Nazione».