Tormentoni estivi a confronto: la top ten degli anni Sessanta – La serie

Nico Fidenco – Legata a un granello di sabbia (1961)

Quello che il mercato discografico considera il primo autentico tormentone estivo della storia della musica italiana, in realtà non doveva nemmeno uscire d’estate. Legata a un granello di sabbia infatti era stata pensata per essere presentata al Festival di Sanremo ma viene rifiutata, costretta così ad imboccare la sliding door più fortunata. Si tratta infatti del primo brano italiano in assoluto a raggiungere il milione di copie vendute, resterà saldo in classifica per oltre 14 settimane, tutto ciò senza riportare alcun connotato del classico tormentone estivo. Non è infatti un brano ballabile, Nico Fidenco, pseudonimo del romanissimo Domenico Colarossi, non era proprio quel genere di musicista, lo canta con quella voce che il Jack Woltz de Il Padrino, con spregio, avrebbe definito «All’olio d’oliva», ancorato più a quello che negli anni ’60 era piuttosto che a quello che negli anni ’60 sarebbe stato. Ma la poetica musicale del brano, concepita da Luis Enrique Bacalov, futuro premio Oscar per le musiche de Il postino, è eterea, piena, senza tempo. Una ballad d’amore perfetta, epica, in linea con un paese a metà strada tra la nostra inestirpabile tradizione ed un futuro che appare radioso, per un maestoso boom economico che ci ha colto, ma soprattutto in relazione al fatto che di quell’innovazione culturale ribelle, sopra le righe, che scombinerà le acque delle società di tre quarti di globo, ancora non c’era traccia. Questo fu l’unico successo commerciale veramente notevole di un musicista, Nico Fidenco, davvero straordinario. Negli anni ’80 scriverà indelebili pagine di storia della musica con le sue colonne sonore, attività perfetta per uno che alle luci dei riflettori non ci ha mai tenuto particolarmente.