«Israele prepara un attacco preventivo all’Iran», il piano dal vertice militare: l’incognita dell’aiuto russo a Teheran

Il governo israeliano valuta un’offensiva preventiva nel caso emergano prove certe dall’intelligence che l’Iran stia concretamente per attaccare. L’ipotesi delle nuove armi russe vendute a Teheran

Potrebbe essere Israele a lanciare un attacco preventivo, prima che l’Iran parta con una sua offensiva considerata ormai imminente. Secondo il Times of Israel, l’idea è emersa durante il vertice tra i capi della sicurezza israeliana convocato da Benjamin Netanyahu. All’incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar. La valutazione secondo cui l’Iran potrebbe attaccare Israele nei prossimi giorni o settimane segue gli assassinii consecutivi della scorsa settimana del capo militare di Hezbollah Fuad Shukr a Beirut e del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. L’Iran ha attribuito a Israele la responsabilità della morte di Haniyeh e ha giurato di vendicarsi.


Un attacco preventivo

Le prime stime, spiega Times of Israel, indicano che Israele non ha ancora un quadro chiaro su cosa aspettarsi dall’Iran e dai suoi alleati. La valutazione in corso quindi è di non escludere un’ampia gamma di opzioni su come rispondere a un attacco o come prevenirlo. Perciò durante il vertice si è discusso di un attacco preventivo, come misura deterrente. Secondo Ynet, sarebbe uno scenario possibile solo nel caso in cui l’intelligence fornisse prove certe che Teheran sta per lanciare un attacco.


L’allarme dagli Stati Uniti

Già nelle ultime ore dai servizi segreti statunitensi citato da Axios era emerso che l’attacco dell’Iran sarebbe stato imminente, con una previsione a non oltre 24 ore. Ma secondo gli Stati Uniti, l’Iran non avrebbe ancora preso una decisione definitiva e si starebbe ancora coordinando con gli alleati.

Il vantaggio di Israele

Secondo l’analisi emersa dal vertice di sicurezza, Israele avrebbe stavolta un vantaggio rispetto all’attacco iraniano dello scorso aprile. Un ottimismo basato però sulla previsione che l’offensiva possa essere di una portata simile a quella precedente, quando il 99% dei circa 300 missili e droni lanciati dall’Iran furono intercettati da Israele e i suoi alleati. Nel caso in cui l’attacco fosse di dimensioni maggiori, il governo israeliano ritiene di essere in grado di poter organizzare una difesa adeguata.

L’aiuto dalla Russia all’Iran

Intanto la Russia avrebbe iniziato a dotare massicciamente l’Iran di nuove armi, in preparazione di una guerra contro Israele, secondo quanto riferiscono alcuni media internazionali e Channel 14 in Israele. Secondo diversi report, Mosca avrebbe dispiegato sistemi avanzati di guerra elettronica in Iran, compresi quelli che possono danneggiare o interrompere i sistemi militari a una distanza massima di 5.000 chilometri. Diversi blogger militari scrivono che nel fine settimana la Russia ha fatto atterrare in aeroporti iraniani aerei da trasporto Ilyushin con munizioni e Iskander, un missile balistico utilizzato nella guerra con l’Ucraina.

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