Fake news, assalti ai migranti e centinaia di arresti: cosa succede in Regno Unito e perché Starmer ora vuole «un esercito di nuovi poliziotti» – I video

Dopo un weekend di violenti disordini il primo ministro laburista annuncia la linea dura. La campagna dell’estrema destra dopo il massacro di Southport

In Regno Unito la polizia potrà presto contare su «un esercito di agenti specializzati» per far fronte ai violenti disordini scatenati dai gruppi dell’ultradestra anti-immigrati. Lo ha assicurato oggi il premier britannico Keir Starmer, alla prima vera “prova del fuoco” a un mese esatto dall’inizio del suo mandato a seguito della schiacciante vittoria dei laburisti alle elezioni del 4 luglio. Da giorni infatti le forze dell’ordine britanniche devono fare i conti con una serie di inquietanti assalti in diverse zone del Paese organizzati dai gruppi più scatenati contro gli immigrati. Inquietanti, oltre che per la violenza organizzata, anche per la flagrante falsità del «fattore scatenante» legato alla cronaca che muoverebbe i rioters. Una settimana fa esatta, un orrendo crimine ha scosso il Paese: lunedì scorso a Southport, cittadina di 90mila abitanti nel nord-ovest del Paese, un 17enne ha fatto irruzione in una scuola di danza armato di coltello aggredendo bambini e insegnanti. Tre ragazzini sono rimasti uccisi, altri otto feriti. Il colpevole è stato identificato come un giovane residente nel vicino paese di Banks, anche se originario di Cardiff, in Galles. Un perfetto «autoctono», insomma, come ha presto messo in chiaro la polizia. Eppure sul web e sui social è corsa incontrollata – e adeguatamente sospinta – la voce che il responsabile fosse un immigrato clandestino. E su tale base i gruppi di estrema destra hanno chiamato simpatizzanti e cittadini alla rivolta nelle strade.


Fuoco alle polveri

La vera e propria tempesta di fake news ha avuto effetto, col climax dei disordini – iniziati già all’indomani dell’atroce crimine – nel corso dello scorso weekend. Ieri due diversi gruppi di attivisti hanno preso di mira due hotel che avrebbero ospitato dei richiedenti asilo, rispettivamente a Rotherham, nello South Yorkshire, e a Tamworth, nello Staffordshire. La prima delle due iniziative ha preso la piega più violenta: i manifestanti hanno preso a sassate le finestre dell’albergo, hanno dato fuoco a un cassonetto e l’hanno scagliato sull’edificio, quindi vi hanno fatto irruzione. Nessuna traccia dei richiedenti asilo che cercavano, per fortuna. I manifestanti si sono scontrati invece con gli agenti di polizia: 10 di questi sono rimasti feriti, anche se in modo non grave. Uno, colpito da un pugno, ha perso conoscenza ed è stato poi soccorso. Ma proteste e disordini si sono verificati nel weekend, come riassume il New York Times, in una dozzina di città del Regno Unito – da nord a sud dell’Inghilterra e sino a Belfast, in Irlanda del Nord. A Middlesbrough, i manifestanti hanno tirato pietre e bottiglie contro gli agenti e dato fuoco a diverse macchine. A Liverpool, sabato, sono state date a fuoco una biblioteca e una banca del cibo.


Legge e ordine

Violenze inaccettabili e segnale d’allarme rosso per il nuovo governo di centrosinistra guidato da Starmer. Che oggi ha dunque convocato il comitato per le emergenze di sicurezza Cobra – cui prendono parte i ministri competenti per l’ordine pubblico e i vertici delle forze di polizia – e annunciato la linea dura del governo. «Ci sono già stati centinaia di arresti, e alcuni degli interessati sono già comparsi in tribunale questa mattina», ha fatto sapere Starmer, garantendo che tutti i responsabili dei disordini saranno assicurati alla giustizia e faranno fronte a «condanne rapide». Poi l’annuncio della formazione dell’«esercito di specialisti» all’interno della polizia per far fronte all’inquietante mix di disinformazione e violenza organizzata, e di un indurimento del codice penale. «Sono stato assolutamente chiaro sul fatto che esso si applica tanto online quanto offline. Qualsiasi sia la motivazione apparente, queste non sono proteste, è pura violenza e non tollereremo attacchi contro moschee o comunità islamiche», ha detto ancora Starmer. In compenso, il premier laburista ha respinto la richiesta avanzata da alcuni deputati ed evocata sui media di riconvocare il Parlamento, attualmente in pausa estiva, per una seduta d’emergenza. A dare in qualche modo una mano a Starmer, comunque, è stato il leader dei Conservatori Rishi Sunak. L’ex premier ha evitato di rigirare il dito nella piaga e ha detto che i disordini di questi giorni «non hanno nulla a che fare con la tragedia di Southport» e che la polizia «ha tutto il nostro sostegno nel far fronte a questi criminali». Ma su sicurezza e immigrazione il premier laburista dovrà ora trovare le risposte giuste in un delicato equilibrio politico.

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