I regali agli ex alunni di Don Andrea Melis: «Quando ci vediamo ti consumo di baci». Il racconto di una madre

«Sanno che sei un pedofilo, verranno a cercarti», scriveva un ragazzino al sacerdote, in un messaggio risalente a tre anni fa

«Giovedì sera ci vediamo e ti consumo di kiss… non ne posso più». Questo è uno dei messaggi inviati da padre Andrea Melis a un ex chierichetto, che per oltre tre anni ha subìto gli abusi del sacerdote. Non è l’unico: Melis è stato arrestato a Genova per violenza sessuale sui minorenni. Secondo quanto emerso dalle indagini, era riuscito a circondarsi di almeno sette giovanissimi tra i 13 e i 15 anni. Per quattro di loro sono in corso aggiornamenti, per gli altri – scrive il Corriere – i fatti sono formalmente contestati nell’ordinanza che dispone gli arresti domiciliari. «Sanno che sei un pedofilo, verranno a cercarti», scriveva un ragazzino al sacerdote, in un messaggio risalente a tre anni fa.


I regali

Il meccanismo sembrava ormai collaudato. L’uomo, che dirigeva la scuola elementare Assarotti e lì insegnava musica, ricopriva i ragazzini di regali in cambio di effusioni, massaggi e baci rubati. Comprava loro sigarette elettroniche, birre e bibite energetiche, abbigliamento di marca. A volte, consegnava direttamente mazzette in denaro. A condizione che non dicessero nulla ai loro genitori. I giovani acconsentivano, non solo perché desideravano quegli oggetti spesso proibiti, ma anche perché – come accertato dalla gip Milena Catalano – rispettavano Melis.


I sospetti

Lo chiamavano «padre», lo vedevano come un «amico» e «complice», anche perché gli consentiva di fare ciò che gli adulti proibivano. E in questi divieti, in alcuni casi, c’era anche quello di frequentarlo: «Attento che quello è un pedofilo», aveva avvertito la madre di uno dei ragazzini. Ma il figlio aveva continuato a vederlo lo stesso, incontrandolo quasi sempre presso l’istituto Assarotti. La donna non era stata l’unica a insospettirsi: i genitori vedevano i loro figli tornare con vestiti di marca, e non riuscivano a spiegarsi come fossero riusciti a procurarsele.

Atteggiamento «ossessivo»

Una delle madri sentite dai carabinieri ha raccontato di avere trovato «una chat con padre Andrea, dove faceva apprezzamenti inopportuni sul fisico» del figlio. «Che fighetto… sarai un rubacuori», scriveva Melis commentando una foto che ritraeva il giovane mentre indossava i vestiti nuovi. In un audio, ha detto ancora la donna, con suo figlio parlava di «alcuni bacini». I genitori dell’ex chierichetto invece, gli unici che hanno deciso di sporgere denuncia, hanno iniziato a sospettare del prete dopo aver notato l’atteggiamento «ossessivo» nei confronti del ragazzino, 13enne all’epoca dei fatti. Oltre a ricoprirlo di regali, avrebbe anche chiesto di portarlo con lui in vacanza in Sardegna.

Le chat

Quando i ragazzini si negavano, Melis faceva leva sul senso di colpa: «Mi dispiace tantissimo non poterti vedere, credevo che fosse un’amicizia sincera, non interessata solo a felpe e puff… tvb». Se invece non volevano raggiungerlo a casa da soli, e magari proponevano di portare qualche amico, storceva il naso: «Non insisto ma mi piacerebbe stare con te e… chiacchierata, coccole… fammi sapere che mi organizzo». Gli abusi sarebbero durati per almeno tre anni.

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