Padova: anziana, abbandonata a sua volta da piccola, lascia tutta la sua eredità a una bimba in difficoltà
Ricevere del bene e dare del bene. Deve aver pensato questo la 75enne che ha donato tutti i suoi beni a favore di una bambina in difficoltà a Padova. Tre righe sottoscritte da lei che, abbandonata da piccola, è cresciuta tramite affiliazione, ovvero l’affidamento del minore anche se in istituto. L’anziana ha lasciato alla piccola un appartamento ad Arcella, dove la signora viveva, la giacenza sul conto corrente bancario e da alcuni titoli e gioielli custoditi dalla banca. Non era sposata e i legami con la sua famiglia “adottiva” si erano allentati da tempo, spiega il Gazzettino che riporta la storia, anche perché col tempo molti famigliari sono morti.
Poche righe, per donare tutto a una bambina che fosse come lei
«Io sottoscritta, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, con questo mio testamento olografo – scrive – dispongo quanto segue: tutto il mio patrimonio immobiliare, preziosi e liquidità monetaria e bancaria devono servire per una bambina orfana e sola a mantenere gli studi». Poche righe che l’avvocato Beatrice Piovan, in qualità di curatore dell’eredità giacente, ha aperto dopo la morte della donna, avvenuta nel novembre del 2020. Il legale, dopo aver verificato che non ci fossero comunque eredi legittimi, ha quindi girato il lascito dell’anziana al Comune di Padova. L’assessora al sociale Margherita Colonnello ha dichiarato al quotidiano: «Spesso il sociale è sinonimo di storie drammatiche che si interrompono o vengono colte nel loro momento acuto di difficoltà, senza poi che l’interesse pubblico si concentri sull’esito di una presa in carico. In questo caso siamo di fronte ad una storia conclusasi felicemente, partita sotto i peggiori degli auspici, la storia di una signora nata in una situazione di grande difficoltà e che ha trovato in una risposta di solidarietà del sociale e della comunità una opportunità per crescere e diventare quello che desiderava, una signora che avvicinandosi al termine della sua vita ha deciso di restituire quanto ha ricevuto nella forma più bella e generosa, pensando a chi avrebbe avuto le medesime difficoltà e a chi come lei ha il diritto di riscattarsi dalla sua situazione e avere nuove possibilità. È una storia che ci svela la parte meno raccontata del sociale, la parte delle storie che finiscono bene e che ci spronano ogni giorno a fare il lavoro che facciamo sperando che ci siano tante altre belle storie di solidarietà come questa».
(in copertina foto di Annie Spratt su Unsplash)