Pavia, spari contro la band metal al concerto. Denunciato un residente di zona: «Facevano troppo rumore»

La polizia ha rintracciato il 59enne esaminando le liste di possessori di armi compatibili con quella che è stata usata per colpire il chitarrista dei Burial of Babylon

Una consultazione approfondita delle liste dei possessori di armi capaci di sparare munizioni con caratteristiche balistiche della cartuccia sparata, ossia pallini di calibro 4.5. Così la polizia ha identificato l’uomo, di 59 anni, che la sera del 28 luglio ha sparato dal suo terrazzo durante il concerto della band metal italiana Burial of Babylon nel cortile del castello di Bereguardo, a pochi chilometri da Pavia, ferendo il 20enne chitarrista del gruppo Simone Maffei. Le indagini degli inquirenti si sono concentrate sui residenti della zona che hanno fornito un riscontro: per l’uomo, che avrebbe sparato per il «rumore eccessivo» come riferisce il Corriere della Sera, sono scattate la denuncia e il sequestro di altre armi comuni da sparo e diverse munizioni. Nell’armamentario c’era anche una carabina ad aria compressa, il fucile dal quale è partito il colpo che ha ferito Maffei che se l’è cavata con 3 punti di sutura, come aveva detto a Il Giorno: «Mi hanno estratto il bossolino di piombo, a forma di clessidra, che si era conficcato nel muscolo della spalla destra, sotto la scapola, circa 2 centimetri sotto l’arteria. Sono stato fortunato, poteva decisamente andare peggio. Alla fine me la sono cavata con 15 giorni di prognosi».


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