Senna inquinata alle Olimpiadi 2024, Bassetti contro gli organizzatori: «È putrida». Rezza: «Nell’acqua non solo Escherichia coli»

Le critiche sulla scelta di far gareggiare gli atleti nel fiume dopo il ritiro della belga Claire Michel nel triathlon

Non ha peli sulla lingua il Direttore dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti nei confronti dell’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024: «Le acque del fiume sono putride e costituiscono un grave rischio per la salute degli atleti». La critica pubblicata su X, prima Twitter, fa riferimento al ritiro dell’atleta belga Claire Michel, in cura, secondo i media belgi, per un’infezione da Escherichia coli che le è costata la partecipazione alla gara a squadre nel triathlon. Caustico l’infettivologo nei confronti del comitato organizzatore che scomoda anche il padre della microbiologia, Louis Pasteur: «Oggi Louis Pasteur si rivolta nella tomba. Far nuotare gli Atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni…».


La polemica

La polemica è scoppiata dopo la decisione del Belgio di ritirarsi dalla gara di staffetta mista di triathlon prevista per oggi 5 agosto. Competizione che si è conclusa con la vittoria della Germania. Bassetti ha polemizzato sull’inquinamento della Senna dove, come sostiene, l’infezione da Escherichia coli è l’ultimo dei problemi: «Alla fine l’Escherichia coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna. È davvero incomprensibile pensare che si sia potuto mettere a rischio la salute degli atleti, nonostante la comunità scientifica avesse chiaramente avvisato gli Organizzatori dei potenziali rischi». All’Adnkronos l’infettivologo spiega infatti che l’infezione è «risolvibile con una terapia antibiotica» e aggiunge che le acque della Senna sono popolate «da topi e chissà quale altro animale».


Senna inquinata, Bassetti: «Tra i rischi anche la salmonella»

Nella sua intervista all’agenzia di stampa Bassetti prosegue elencando le possibili conseguenze del contatto con determinati batteri: «Dalla leptospirosi alla salmonella, alla shigella e alla yersinia. Per non parlare poi di tutti quelli che sono i protozoi o gli altri parassiti che possono arrivare attraverso l’acqua: dall’ameba alla giardia». Gli atleti potrebbero perciò andare incontro ai seguenti sintomi: «Possono passare da mal di pancia, diarrea e vomito alla febbre alta fino a manifestazioni più importanti, anche gravissime, a carico di alcuni organi». A sorprendere Bassetti è stata perciò la fermezza del Comitato che ha tirato dritto nonostante gli allarmi lanciati dalla comunità scientifica: «La prima cosa che va tutelata durante un’Olimpiade è l’incolumità fisica dei partecipanti. Vedere un’atleta che finisce ospedale non è una bella cosa». Anche perché l’infezione potrebbe allargarsi ai compagni di stanza degli atleti infetti o contro chi gareggiano: «Queste infezioni poi si trasmettono da persona a persona per via oro-fecale. Eliminando microrganismi, gli infettati possono contagiare qualcun altro. Credo che su questo sia stato commesso un grave errore, il più grande».

Senna inquinata, Rezza: «Non solo E. coli»

«L’Escherichia Coli è un indicatore di contaminazione fecale. Se nell’acqua c’è il Coli, è probabile che ci siano anche altri germi, sia batteri – come la salmonella – sia virus», spiega invece all’Ansa Giovanni Rezza, professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e già a capo della Prevenzione del ministero della Salute. Oltre ai batteri, nelle acque possono essere presenti anche numerosi tipi di virus: enterovirus, norovirus, rotavirus. «Queste infezioni hanno il più delle volte sintomi gastrointestinali: dolore addominale, vomito, diarrea, a volte febbre. Solo in rari casi si arriva a infezioni d’organo. Una volta acquisito per via fecale-orale (acqua o cibo contaminato), è bene osservare Igiene personale per non trasmettere l’infezione ad altri». Il ritiro di Michel che, come ha voluto precisare il Comitato organizzatore, non è mai stata ricoverata in ospedale, ma nell’infermeria del Villaggio olimpico, è l’ultimo caso scoppiato alle Olimpiadi di Parigi 2024. Le lamentele degli atleti per i letti di cartone o per il troppo caldo, tanto da preferire di dormire fuori dai propri alloggi, sono diventati virali.

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