Un enfisema polmonare costringe David Lynch alla clausura: «Amavo fumare ma alla fine mi ha distrutto»
«Sono pieno di felicità e non andrò mai in pensione». L’intervista rilasciata da David Lynch alla rivista britannica Sight and Sound ha provocato molta preoccupazione tra i fan del visionario regista 78enne americano. Lynch ha un enfisema polmonare che lo costringe alla clausura, qualsiasi virus, anche un semplice raffreddore, potrebbe seriamente compromettere la sua salute, quindi, come racconta, la sua attività all’aperto non può andare oltre una passeggiata, «finché il fiato regge». Ma lui non andrà mai in pensione, come ha scritto sul profilo X. Nell’intervista sostiene che potrebbe anche pensare di dirigere da remoto, ma senza vivere il set probabilmente, dice, si annoierebbe. Effettivamente nonostante l’ultima perla del repertorio del cineasta, in qualità di regista, risalga al 2006 (Inland Empire – L’impero della mente) i progetti in ballo al momento sono diversi. C’è l’idea di portare sul grande schermo lo script Antelope Don’t Run No More ed è stata intavolata una discussione con Netflix, purtroppo non andata a buon fine, circa la realizzazione di Snootworld, un film d’animazione ideato oltre vent’anni fa con Caroline Thompson.
Ladies and Gentlemen,
— David Lynch (@DAVID_LYNCH) August 5, 2024
Yes, I have emphysema from my many years of smoking. I have to say that I enjoyed smoking very much, and I do love tobacco – the smell of it, lighting cigarettes on fire, smoking them – but there is a price to pay for this enjoyment, and the price for me is…
La situazione appare grave, anche se il regista ammette che, enfisema a parte, per il resto è e si sente in formissima. Purtroppo la passione per il fumo lo ha messo alle strette. «Il fumo era qualcosa che amavo moltissimo – racconta infatti nell’intervista – ma alla fine mi ha distrutto. Faceva parte della vita artistica per me: il tabacco e il suo odore, accendere le cose e fumare, tornare indietro e sedersi a fumare e guardare il proprio lavoro, o pensare alle cose; non c’è niente di così bello al mondo. Nel frattempo, mi sta uccidendo. Così ho dovuto smettere».
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