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Olimpiadi 2024, Ceccon è rientrato in Italia: «Il riposino? Ero stanco, al Villaggio non ho mai dormito bene»

06 Agosto 2024 - 15:07 Redazione
L'oro nei 100 dorso a Parigi 2024 racconta la sua esperienza olimpica in un'intervista al Corriere. Sul pisolino all'aperto: «Ero inca***to e stanco dopo la finale sfumata con la staffetta»

L’articolo è stato rivisto e aggiornato, la precedente versione presentava alcune imprecisioni: ce ne scusiamo con i lettori

Thomas Ceccon ha parlato al Corriere della Sera della sua esperienza al Villaggio delle Olimpiadi di Parigi 2024 al suo rientro in Italia, con due medaglie al collo e qualche ora di sonno da recuperare. Troppo caldo, niente aria condizionata, cibo così così. Tutti problemi che hanno influito non solo sull’umore, ma anche sulle condizioni atletiche di chi ha gareggiato, ne è sicuro l’oro italiano nei 100 m dorso.

«Il caldo mi ha penalizzato molto»

Il problema del caldo patito dagli atleti nelle proprie stanze, sprovviste di aria condizionata, è stato un argomento di dibattito fin dagli inizi di Parigi 2024. Proprio Ceccon si era lamentato per l’impossibilità dei professionisti di riposare in maniera adeguata nei giorni che precedevano le sfide più importanti. Un punto sul quale ritorna anche nella recente intervista: «Se avessi dormito il giusto alcune gare sarebbero cambiate. Il cibo, ok, si sa che ci si deve adattare, ma il sonno è fondamentale». Arrivato al Villagio olimpico il campione italiano ha dovuto stravolgere la sua routine quotidiana: «Io a casa dormo sempre al pomeriggio, qui non ci sono mai riuscito per via del caldo e questo mi ha penalizzato molto». E ha sottolineato come molti abbiano preferito lasciare le condizioni in cui erano: «Anche i letti non erano comodissimi. Non tutti gli avversari erano nelle stesse condizioni perché moltissimi hanno scelto l’hotel: Popovici, i francesi, i coreani». In risposta a una domanda sulla possibilità di un eventuale trasferimento, Ceccon chiarisce: «Non l’ho chiesto, ma lo avrei fatto volentieri. Forse gli atleti delle altre nazioni sono molti meno di noi ed è difficile portarci tutti.

Il retroscena sul pisolino: «Sembra abbia fatto chissà cosa. Ero arrabbiato e stanco»

Ceccon ha anche spiegato i dettagli dietro quello che è diventato il “pisolino più famoso del web” per la viralità con cui si è diffuso il video che lo immortala dormiente sul prato del Villaggio olimpico: «Mi pare un filo esagerato, sembra che abbia fatto chissà cosa. Comunque è andata così: dopo la staffetta 4×100 misti avevo finito le gare, sono andato a farmi un giro. A me piace stare da solo, avevo bisogno di stare distante dai miei compagni, non per rabbia, ma desideravo isolarmi». Ceccon non ha nascosto ai suoi compagni la delusione per la finale sfumata e perciò si è allontanato: «Siccome ero stanco perché non sono mai riuscito a dormire bene al Villaggio, a metà pomeriggio, mi sono steso lì».

«Zero rimpianti, ero venuto qui per vincere»

Il nuotatore è tornato sugli attimi successivi all’oro nel dorso e sulle emozioni provate. Un’altalena tra la gioia e soddisfazione che però ha disteso troppo il clima in ottica qualificazione per la 4×100 misti: «Dopo che vinci vai su e giù con le emozioni. Anche il corpo lo sente: ti dà una scarica di adrenalina e appena spegni l’interruttore cali molto. Zero rimpianti, ero venuto qui con l’obiettivo di vincere, ci sono riuscito e tutto il resto per me non esiste: forse qualcosa poteva andare meglio, ma era tutto un di più». Quel di più poteva proprio essere la competizione a squadre, ma qualcosa non andava già dalla mattina: «Io ho detto ai miei compagni, “ragazzi sono sveglio dalle sei, faccio fatica”. Ma eravamo tutti svogliati, in genere facciamo molto gruppo e questa volta è mancato arrivare lì e dire “divertiamoci”. Perché? Sempre per lo stesso motivo, è difficile mantenere la concentrazione. Ma questa staffetta aveva già sbagliato nel 2019 e al Mondiale 2023: non impariamo mai dalle volte precedenti, succede troppo spesso».

Sul futuro: «Andrò in Australia ad allenarmi»

L’importanza di nuovi stimoli è ciò che cerca ogni atleta di successo: «Quello che fa andare avanti noi atleti è il desiderio di raggiungere qualcosa, dopo che l’hai fatto dici: beh, e ora? Devi subito trovare qualcos’altro». Per questo Ceccon ha deciso di provare un’avventura all’estero: «Andrò in Australia ad allenarmi per un periodo, da solo. Un po’ più di 2-3 mesi, non ho deciso». Un’occasione che potrà in futuro portare anche alla preparazione in nuove discipline: «I 200 misti li farò in vasca corta, in lunga vediamo, spesso il programma non consente di conciliare. Forse potrei fare l’accoppiata 100 e 200 dorso. I 100 stile? Se non fai 46″ arrivi secondo. Vedremo, adesso voglio solo tornare a casa, stare un po’ con i miei». Su una cosa però Ceccon non è ancora pronto dopo il successo olimpico, la folla e la fama che lo aspettano: «Ho un po’ paura».

In copertina: Thomas Ceccon esulta dopo la vittoria nei 100 m dorso maschili, 29 luglio 2024 I ANSA/ETTORE FERRARI

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