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Un piano dell’Iran per uccidere Donald Trump? Il 46enne pakistano arrestato negli Usa e i sospetti dell’Fbi: «Era al soldo di una potenza straniera»

06 Agosto 2024 - 23:53 Ugo Milano
Asif Raza Merchant avrebbe trascorso due settimane in Iran prima di tentare di assoldare dei killer per eliminare «funzionari di governo Usa»

Il dipartimento di Giustizia americano ha incriminato un uomo pachistano con legami con l’Iran con l’accusa di aver ordito un complotto per «assassinare funzionari di governo Usa e rubare informazioni sul suolo americano». L’accusato, che ha 46 anni e risponde al nome di Asif Raza Merchant, è stato arrestato in realtà già diverse settimane fa, il 12 luglio a New York mentre si preparava a lasciare il Paese. Gli investigatori che si occupano del caso sono convinti che tra gli obiettivi potenziali del piano di cui Merchant era il capofila ci sarebbe stato Donald Trump, scrivono i media Usa. Il suo arresto è avvenuto – segnale sinistro – proprio il giorno prima dell’attentato all’ex presidente ricandidato alla Casa Bianca. Funzionari Usa vicini alle indagini hanno fatto sapere di non avere al momento alcun indizio che la trama che Merchant stava ordendo sia collegata al tentato omicidio di Trump da parte del 20enne Matthew Crooks. Nessun elemento che confermi un collegamento tra i due eventi, insomma, che comunque non può essere del tutto escluso.

Il piano sventato e il ruolo dell’Iran

Quel che è certo, secondo gli investigatori, è che l’uomo era stato di recente per circa due settimane in Iran, quindi era volato dal suo Paese, il Pakistan, negli Usa per tentare di reclutare dei sicari in grado di portare a termini il o gli omicidi progettati. Merchant avrebbe inteso anche rubare dei file dai computer di funzionari Usa, non è chiaro di che tipo o materia. Secondo l’Fbi il modo di operare di Merchant è coerente con le azioni di qualcuno che «complotta per conto di una potenza straniera», leggi l’Iran. L’intelligence Usa d’altronde era già sulle tracce di un complotto iraniano per assassinare Trump – che nel gennaio 2020 fece uccidere il potente generale Qassem Soleimani in un raid mirato su Baghdad – nelle settimane precedenti il fallito attentato in Pennsylvania. Questa volta la prevenzione ha funzionato: negli Usa Merchant ha incontrato uomini che era convinto fossero “candidati sicari”, ma erano invece agenti federali sotto copertura che l’hanno poi fatto arrestare al momento più opportuno.

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