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Procida toglie la cittadinanza a Benito Mussolini dopo 100 anni: «Un messaggio per i giovani». L’onorificenza all’artista Daniel Buren

Benito Mussolini divenne cittadino onorario dell'isola di Procida nel 1924, due anni dopo la marcia su Roma. I motivi dietro la scelta di Daniel Buren

Benito Mussolini non è più cittadino onorario di Procida: la revoca è avvenuta ieri, 5 agosto, con una decisione presa all’unanimità dal consiglio comunale. A distanza di cento anni dal suo conferimento: Mussolini divenne cittadino onorario dell’isola di Arturo nel 1924, due anni dopo la marcia su Roma e la presa del potere in Italia da parte del Partito nazionale fascista. In quel periodo, furono molti a conferire al Duce la cittadinanza onoraria, che tutt’oggi persiste in un centinaio di Comuni. Al posto di Mussolini, tuttavia, Procida ha stabilito – sempre all’unanimità – di assegnare la cittadinanza onoraria a Daniel Buren, pittore e scultore francese amante dell’isola a cui ha anche dedicato un libro fotografico.

Perché Daniel Buren

Dino Ambrosino, sindaco di Procida, ha spiegato: «Il conferimento del 1924 era avvenuto nel clima di generale esaltazione dell’ideologia, senza nessuno specifico legame speciale con Procida. Oggi la revoca ci ricorda che dobbiamo sempre dissociarci da tutti i fenomeni che ci privano della libertà». Buren d’altro canto, come ricorda il Corriere del Mezzogiorno, ha un rapporto speciale con l’isola anche grazie alla sua amica Maria Gloria Conti Bicocchi (figlia del pittore Primo Conti), promotrice insieme con l’architetto Rosalba Iodice della cittadinanza onoraria.

La proposta di revoca

La proposta di revoca a Mussolini, invece, parte da Matilde Carabellese, che ha spiegato: «Nel corso dell’anno, sorprendentemente, nella nostra isola sono spuntate scritte antisemite. In quell’occasione ho riflettuto su quanto sarebbe stato simbolico oltre che necessario ribadire la condanna a ogni forma di razzismo revocando la cittadinanza a chi ha, tra l’altro, promulgato le leggi razziali».

Un messaggio per i giovani

«Il primo Comune a “stracciare” la delibera onoraria fu quello di Napoli nel 1944 – ricorda Carabellese – seguito, nel 1945, da quelli di Torino e Roma e altre città. L’isola lo fa giusto 100 anni dopo con una scelta che guarda al futuro — è un messaggio per i nostri giovani — non cancellando la storia, ma ribadendo l’urgenza della difesa della pace e dei diritti». La consigliera di centrodestra Alessandra Gentile si è detta «d’accordo sul gesto simbolico», ma non «con il ribadire il concetto troppe volte perché potrebbe creare l’effetto contrario». L’assessore Antonio Carannante, citando Pasolini, ha aggiunto: «Procida condanna ogni atteggiamento liberticida ma ricordo che al contempo “bisogna evitare il fascismo dell’antifascismo”». 

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