Il giallo del tesoro di Massimo Bochicchio, sospetti sulla moglie del broker dei Vip: «E se vado nei casini?»
Si arricchisce di nuovi sviluppi il caso di Massimo Bochicchio, il «broker dei vip» accusato di numerose truffe a personaggi famosi, soprattutto nel mondo dello sport, e morto in un incidente stradale nel 2022 con oltre 400 milioni di euro di debiti. La giudice delle indagini preliminari di Roma, Daniela Ceramico D’Auria, ha ordinato al pubblico ministero di proseguire con nuove indagini nei confronti della moglie dell’uomo, Arianna Iacomelli, e dell’ex socio Sebastiano Zampa, da completare entro sei mesi.
Le indagini sulla moglie Arianna Iacomelli
La vedova Arianna Iacomelli è al centro dell’indagine per presunto riciclaggio. Le sono stati contestati due bonifici ricevuti dal marito, uno di 520mila euro il 18 maggio 2020 e l’altro di 70mila euro l’8 luglio 2020. Secondo la magistrata, questi versamenti sarebbero avvenuti mentre Bochicchio era già in difficoltà finanziarie e consapevole della sua impossibilità di restituire i capitali agli investitori. Le conversazioni intercettate dal cellulare di Iacomelli suggerirebbero una sua consapevolezza riguardo alla natura illecita dei fondi.
«E se vado nei casini?»
Un dialogo, in particolare, cattura la donna lamentarsi delle carte di credito del marito, evidenziando la tensione finanziaria della coppia. «In questa situazione sei sicuro che non vado nei casini? Abbiamo delle cose cointestate…», è una delle dichiarazioni intercettate della donna. Inoltre, emergono dubbi sulle vendite di opere d’arte effettuate da Iacomelli nello stesso periodo, di cui non sono chiari i dettagli dei proventi. Per approfondire l’aspetto finanziario di questi flussi di denaro, il gip ha deciso di ascoltare come testimoni il libanese Assaf Samir, ex Ceo di Hsbc, e Marzio Perrelli, attualmente vicepresidente di Sky Italia e all’epoca Ceo della filiale italiana del colosso bancario.
Indagato l’ex socio, archiviata l’accusa al fratello
Per quanto riguarda l’ex socio di Bochicchio, Sebastiano Zampa, l’accusa è di truffa. Il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione della sua posizione, ritenendolo un «ignaro strumento» nelle mani di Bochicchio. Tuttavia, il giudice non ha accettato questa interpretazione, ipotizzando il ruolo attivo di Zampa negli investimenti non restituiti e nei benefici ottenuti dai fondi raccolti tramite le società Kidman e Tiber. E ha chiesto ulteriori approfondimenti anche a suo carico. Quanto invece al fratello del broker dei vip, Tommaso Bochicchio, è stata accolta la richiesta di archiviazione. La giudice ha ritenuto che non vi siano prove sufficienti per dimostrare la sua consapevolezza delle attività illecite del fratello.
Leggi anche:
- Mario Mattioli: il giornalista truffato da Bochicchio e raggirato anche sul recupero dei soldi: «Si sono presi altri 5 mila euro»
- Massimo Bochicchio, i vip non riavranno i loro soldi: inchiesta per truffa archiviata
- L’ipotesi del malore e il giallo della frenata mancante: l’inchiesta sulla morte di Massimo Bochicchio