Nonostante Balocco Chiara Ferragni nel 2023 ha venduto di più. La sua Tbs crew ha pagato multe e risarcimenti guadagnando 4,4 milioni
Piove ma non grandina in casa di Chiara Ferragni, dove finalmente si possono leggere gli effetti provocati alla fine del 2023 dal caso Balocco, dalla multa dell’Antitrust che ne è conseguita e dei danni di immagine che ne sono derivati. Ferragni ha pubblicato infatti il bilancio 2023 di una delle due società coinvolte nel caso Balocco, la Tbs crew che è interamente controllata da lei. E i numeri sono migliori di quel che ci si sarebbe attesi: 17,7 milioni di fatturato in crescita di quasi il 20% rispetto ai 14,8 milioni di euro del 2022 e un utile di 4,4 milioni di euro diminuito rispetto a quello del 2022 (erano 5,1 milioni), ma dopo avere sottratto sia la multa pagata all’Antitrust che l’accantonamento previsto per le donazioni ad ospedali in riparazione della beneficenza farlocca del famoso pandoro: in tutto 1,6 milioni di euro. Senza quelli nell’impero Ferragni i guadagni sarebbero comunque cresciuti di quasi un milione di euro.
Il caso Balocco è costato quasi 1,7 milioni di euro. Ma sono solo minori guadagni
Il costo del caso Balocco è spiegato dalla stessa influencer nella sua relazione da amministratore unico della Tbs crew, società che è proprietaria anche del sito The Blonde Salad: «Si evidenzia che in chiusura di esercizio alla società è stata irrogata una sanzione dall’AGCM di importo pari a 675.000 euro. Sono inoltre stati stanziati accantonamenti per rischi e oneri per 1.014.000 euro, i quali, aggiunti alla sopra citata sanzione inflitta dall’AGCM hanno comportato un abbattimento del risultato di esercizio per 1.689.000 euro totali. Sono inoltre state effettuate donazioni per un ammontare pari a 1.150.000 euro a favore di strutture ospedaliere e di enti che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Si segnala anche che per effetto della delibera AGCOM del 4 luglio 2024 è stata dichiarata la chiusura del procedimento avviato il 16 gennaio 2024. Per effetto della delibera sono stati definiti degli impegni di carattere finanziario in capo alla società a valere per gli esercizi successivi a quello chiuso al 31.12.2023. Gli accantonamenti a fondi rischi e oneri recepiscono già tali impegni».
La crescita del fatturato di Chiara non è invece stata intaccata dal pandoro
Secondo Ferragni il 2023 «conferma il trend positivo dei precedenti esercizi, essendo incrementati i risultati sia della divisione Talent management sia nella consulenza strategica di marketing e comunicazione per diversi marchi di moda e lifestyle. A fronte di un incremento del valore della produzione del 2023 pari al 19,03% rispetto al 2022, si evidenzia però un sostanziale mantenimento del risultato operativo lordo e una leggera flessione dell’utile netto. Tale leggera flessione è dovuta a causa di costi straordinari sostenuti per sanzioni inflitte dalle Autorità Garanti, stanziamenti di fondi per rischi e oneri di importo rilevante operati in via prudenziale e infine per donazioni effettuate di ammontare pari a 1.150.000 euro a favore di strutture ospedaliere e di enti che perseguono finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Senza tali oneri la società avrebbe ottenuto un risultato dell’esercizio superiore a quello dell’esercizio 2022».
I veri guai sono arrivati nei primi mesi del 2024, ma c’è fieno in cascina per affrontarli
Chiara non nasconde però che la vera pioggia si è vista dopo la chiusura di quel bilancio, e inciderà sui conti del 2024: «I primi mesi dell’esercizio 2024», scrive, «sono stati contraddistinti da un forte calo dei ricavi e sostanziale ridimensionamento delle nuove iniziative commerciali. Gli eventi negativi sopraggiunti nella seconda metà del mese di dicembre 2023 hanno necessariamente esteso i riflessi negativi anche nel 2024, che ha subito un forte calo dell’attività. Ad oggi risulta difficile effettuare una previsione economica per il secondo semestre del 2024, stante ancora il periodo di forte incertezza sulla ripresa delle attività. È stato comunque valutato che, nonostante il periodo economicamente negativo, a livello finanziario la società risulta essere in grado di soddisfare i propri impegni in scadenza nell’esercizio 2024». Nel bilancio del 2023 infatti la Ferragni ha già accantonato una somma a fondo rischi di 1.014.000 euro proprio per compensare la possibile perdita di contratti nel 2024. E il giorno dell’assemblea della Tbs crew, svoltasi a Milano il 23 luglio scorso, la Ferragni prudentemente ha scelto di non incassare i 4,4 milioni di utili del 2023, riportandoli a nuovo nel 2024 per assorbire i guai che già a quel punto le erano evidenti. Una scelta apprezzata anche dai revisori dei conti, che per questo non vedono a rischio la continuità della società.
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