Decreto carceri, sì della Camera: è legge. Nordio: «Sul sovraffollamento incontro con Mattarella». Protesta delle opposizioni: «Informativa urgente»

I leader di minoranza hanno aspramente criticato la convocazione di una riunione con il Guardasigilli e Meloni durante il voto in Aula: «È uno schiaffo al Parlamento»

La Camera ha approvato con 153 voti favorevoli, 89 contrari e un astenuto il decreto Carceri. Già licenziato dal Senato giovedì scorso, sempre con un voto di fiducia, è ora legge. Tra i provvedimenti introdotti dal testo, l’assunzione di mille agenti nei prossimi 2 anni; misure a favore dei detenuti come la possibilità di fare più telefonate; l’introduzione del reato di peculato per distrazione e una maggiore possibilità per i tossicodipendenti detenuti di scontare la pena in comunità. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha annunciato che chiederà un incontro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per affrontare il tema del sovraffollamento degli istituti penitenziari. «Ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo», riconosce il ministro, «del pari proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza». Mentre alla Camera si votava sul decreto, a Palazzo Chigi si teneva una riunione tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Guardasigilli Carlo Nordio, il sottosegretario Alfredo Mantovani, i due sottosegretari alla Giustizia Andrea Ostellari e Andrea Delmastro, il viceministro Francesco Paolo Sisto e i presidenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, Giulia Bongiorno e Ciro Maschio. In una nota, la presidenza del Consiglio spiega che l’incontro serviva a individuare «i prossimi passi da fare per l’emergenza carceri, che resta una priorità, e per rendere subito operativo il decreto».


Decreto carceri, la protesta delle opposizioni

Nel suo intervento in Aula, prima del voto che ha convertito in legge il decreto, Elly Schlein ha criticato il testo: «Questo governo ha introdotto oltre 20 nuovi reati. Ha deciso l’inasprimento di pene che hanno portato in due anni ad un aumento degli ingressi in carcere. Accecati dalla vostra foga punitiva, da questo uso, per non dire abuso, del diritto penale per fini sensazionalistici e propagandistici, in questa visione per cui tutti i problemi sociali vanno affrontati con nuovi reati e vanno puniti sbattendo le persone dietro le sbarre e buttando la chiave, voi dimenticate che quando si riempiono le carceri non è una vittoria per nessuno, è un fallimento di tutta la società». I deputati delle opposizioni hanno quindi richiesto una informativa urgente a Nordio e Meloni sull’emergenza carceri. «Il fatto che mentre il Parlamento vota il decreto, si faccia un incontro a Palazzo Chigi con Meloni, Nordio e i tutti i sottosegretari e i presidenti delle Commissioni sullo stesso tema dimostra in che considerazione voi teniate il Parlamento», ha detto la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani. Per lo stesso motivo, il vicepresidente dei deputati di Avs Marco Grimaldi ha telefonato al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, per chiedere «l’immediata convocazione di una conferenza dei capigruppo». I partiti di minoranza ritengono sia necessaria «un’azione riparatoria» da parte del Guardasigilli per la riunione convocata a Palazzo Chigi durante il voto della Camera: «È uno schiaffo al Parlamento».


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