Attacco di Kiev nella regione russa di Kursk, lo scontro al confine ucraino: «Migliaia di sfollati». La rabbia di Putin

Le truppe di Kiev hanno lanciato un’offensiva dal nord-est del Paese. Secondo fonti vicine al Cremlino sarebbero 5 i morti tra i civili

È in corso dalla tarda sera di martedì 6 agosto un attacco delle forze armate ucraine alla regione russa di Kursk, al confine nord-est del Paese. Un’offensiva di terra accompagnata dal lancio di missili e di droni. Cinque sarebbero i morti tra i civili, di cui due membri dell’equipaggio di un’ambulanza, e 28 i feriti per i media russi. Il presidente russo Vladimir Putin durante una telefonata notturna con il governatore della regione Alexei Smirnov ha assicurato ogni tipo di aiuto: «Forniremo sostegno in tutti i settori». Non è chiaro se si tratti dell’operazione segreta preparata dall’Ucraina oggetto del colloquio tra il ministro della Difesa russo Andriy Belousov e il capo del Pentagono Lloyd Austin.


I numeri dell’attacco

Il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver abbattuto 50 veicoli corazzati, tra i quali sette carri armati, e di aver ucciso 260 soldati ucraini. La contraerea di Mosca ha distrutto 26 droni e diversi razzi, mentre dei funzionari hanno dichiarato che l’esercito russo ha lanciato bombardamenti nella regione confinante di Sumy per impedire agli ucraini «di avanzare in profondità nel territorio della Federazione Russa». È una situazione ancora in divenire con almeno 400 militari di Kiev presenti sul territorio russo, mentre altri 2.000 sono concentrati a ridosso del confine, secondo il canale Telegram russo Rybar. I bombardamenti su Kursk hanno preceduto e accompagnato l’attacco ucraino che secondo Mosca ieri aveva coinvolto 300 militari della 22/a brigata meccanizzata. Gli ucraini avrebbero preso il controllo di almeno tre villaggi, Nikolaevo-Darino, Darino e Sverdiklovo, mettendo al contempo in difficoltà i nemici in altre zone.


Migliaia di sfollati, per Mosca è un «atto terroristico contro i civili»

Sarebbero in migliaia gli sfollati costretti ad abbandonare le zone attaccate dalla controffensiva ucraina, secondo l’agenzia Ria Novosti. Per Putin l’attacco di Kiev è «una provocazione su larga scala», anche per l’uso di «bombardamenti indiscriminati, anche con missili, su strutture civili», riferisce la testata Interfax. Narrazione portata avanti anche dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che a Sputnik Radio ha parlato «dell’ennesimo atto terroristico contro i civili che ha ovviamente preso di mira residenti pacifici e civili». Sempre per Zakharova l’operazione va messa in relazione alla firma da parte di Volodymyr Zelensky di provvedimenti che prolungano di altri tre mesi la legge marziale e la mobilitazione generale militare in Ucraina: «[Zelensky] Ha mandato i cittadini ucraini nel tritacarne di Kursk per prolungare silenziosamente la mortale mobilitazione ucraina per altri tre mesi. Oggi ha firmato il relativo decreto».

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