Imane Khelif festeggia e punta all’oro: «Le polemiche? Penso solo alle gare». E la difende anche il presidente dell’Algeria

«Hai reso felici tutti gli algerini», ha scritto su X il presidente Abdelmadjid Tebboune

«Sono molto fiera di questo risultato. Ho dato tutto quello che avevo. Tutto il gruppo ha lavorato per anni e ora il sogno diventa realtà». Sono le parole di Imane Khelif, la pugile algerina finita al centro di una polemica che ha travolto le Olimpiadi di Parigi 2024 perché il suo fisico presenterebbe variazioni delle caratteristiche del sesso e a seguito del match lampo con l’atleta italiana Angela Carini, ritiratasi dopo pochi secondi. Visibilmente emozionata, dopo aver conquistato l’accesso alla finale olimpica, Khelif ha celebrato la vittoria ai quarti di finale con salti di gioia sul ring e abbracci ai familiari e amici presenti. Intervistata da BeInSports riguardo le polemiche sulla sua identità di genere, Khelif ha preferito non alimentare la questione: «Sono concentrata sulle gare, il resto non ha importanza. L’unica cosa importante è essere in finale». L’atleta ha sconfitto ai punti la thailandese Janaem Suwannapheng nella semifinale dei -66 kg, e ora si prepara per la finale, dove lotterà per la medaglia d’oro.


Le parole del presidente dell’Algeria

Nel frattempo, è intervenuto anche il Presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune, che si è schierato dalla parte della pugile Khelif e ha espresso il suo orgoglio per il raggiungimento della finale. In un post su X, ha scritto: «Grazie Imane Khelif per aver reso felici tutti gli algerini con questa forte e meravigliosa qualificazione alla finale. La cosa più importante è stata raggiungere la finale per la medaglia d’oro. Tutti gli algerini e le algerine sono con te». Un intervento a dimostrazione del fatto, ancora una volta, che Khelif abbia tutte le carte in regola e che nel suo Paese, notoriamente contrario ai diritti lgbtqia+, non vi sia alcun dubbio (e problema) sulla sua identità. In Algeria, infatti, anche solo l’omosessualità è considerata illegale. Le persone lgbtqia+ vivono in un contesto sociale che è spesso ostile e discriminatorio. L’atteggiamento prevalente nella società algerina è conservatore, con una forte influenza delle norme sociali e religiose che condannano tutto ciò che esula dalla eteronormatività.


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