L’innovazione? Vale pure per la frutta. Così tra i campi di Cesena crescono i lamponi e mirtilli (sempre freschi) di domani
«Tra le piante di lampone, qui a Cesena, ci siamo nati e cresciuti. Ma un conto è crescerci, un altro farne la tua vita quotidiana». E anche qualcosa di più: il tuo progetto d’impresa, il lavoro di altre decine di persone, la scommessa di una vita. Matteo Molari ha 35 anni, il sorriso largo e affabile della Romagna più accogliente e lo sguardo pieno di sogni di un ragazzo. Ma è già da anni un imprenditore/manager a tutto tondo, così come suo fratello Luca, di cinque anni più giovane. Un po’ per scelta e un po’ per destino. Gli studi e le prime esperienze di carriera li avevano portati altrove, come tanti altri coetanei: a Milano, nel Nord-Est. Poi nel 2020 Gilberto Molari venne a mancare. Era il loro papà, e la guida dell’azienda omonima ben nota nel Cesenate e oltre per la lunga tradizione vivaistica e per la coltivazione di frutta: fragole, per molti anni, poi dai primi 2000 anche lamponi, more e mirtilli. Con la sfida di affiancare alla “semplice” coltivazione e produzione anche la ricerca e propagazione di nuove varietà. Un cantiere affascinante, ma ancora tutto in divenire. Matteo e Luca presero di petto la sfida, e nelle mani il timone dell’azienda. Che oggi, un quadriennio dopo, è cresciuta, e cambiata, puntando ancor di più sulla qualità e sull’innovazione – tanto da essere ormai riconosciuta ben oltre i confini d’Italia come una realtà di assoluta eccellenza e avanguardia nel campo (appunto) del miglioramento varietale dei berries. Nome tecnico più appropriato per quelli che comunemente chiamiamo frutti di bosco. Ecco perché è tutto fuorché un caso, se da pochi mesi su Molari ha puntato forte il Gruppo Orsero, dando vita a una partnership naturale e fruttuosa. In tutti i sensi.
State freschi
Per capirsi al volo, tra aziende come tra persone, basta a volte davvero poco: l’intuizione di essere fatti della stessa pasta, di viaggiare sulla stessa lunghezza d’onda. Anche Orsero nacque come azienda famigliare, qualcosa come 80 anni fa, e quel dna non l’ha mai perso. Al contempo ha saputo però crescere, trasformarsi, investire, fino a diventare leader nella distribuzione di frutta e verdura nell’Europa mediterranea – 880mila tonnellate di merce all’anno – e a quotarsi in Borsa. Ma ad avvicinare due realtà come Orsero e Molari è stata anche e soprattutto una filosofia nuova e ad alto potenziale nella gestione della frutta: l’investimento sulle realtà locali e sulla loro capacità di innovare la produzione e l’organizzazione di una filiera nazionale capace di avvicinare quanto più possibile produzione e distribuzione, così da garantire ai consumatori di acquistare e mangiare frutta davvero fresca e di qualità. È nata così, meno di un anno fa, l’idea di dar vita insieme a “I Frutti di Gil”, joint venture in grado di mettere a fattore comune due rispettivi straordinari punti di forza: l’esperienza nel miglioramento varietale e nella propagazione vivaistica di Molari da un lato, la forza commerciale e distributiva del Gruppo Orsero dall’altro, fondata su una rete di strutture unica in Italia per capillarità. Un amalgama di asset e know-how che nell’arco di pochi mesi ha dato vita a un progetto di filiera in grado di portare sulle tavole degli italiani – ovunque e per tutto l’anno – i migliori frutti di bosco.
Dal campo alla tavola
Nato dall’unione vincente tra Orsero e Molari, d’altra parte, “I Frutti di Gil” coinvolge e potenzia le capacità d’impatto di diversi altri produttori locali di frutti di bosco dal Nord al Sud Italia così come all’estero: partner selezionati scrupolosamente in base alla qualità, ai processi e alla finestra di produzione e poi accompagnati per mano dagli esperti di Molari. Un percorso sinergico in grado, da un lato, di far crescere e innovare altre realtà locali del mondo agricolo italiano e non solo, dall’altro di selezionare una gamma di prim’ordine di varietà di berries, così da portare sul mercato prodotti freschi, sani e di qualità lungo tutte e 52 le settimane l’anno, andando incontro alle richieste dei consumatori di oggi. Per i “Frutti di Gil” – il nome è un omaggio al lavoro «pionieristico» nel settore di Gilberto Molari, come ricordano fieri i figli – il gruppo Orsero ha scelto d’altra parte non solo di poggiare sulla rete di distribuzione capillare già esistente da Nord a Sud, ma anche di costruire un nuovo impianto da 1.200 metri quadrati dedicato appositamente ai berries (a Verona), con macchinari d’avanguardia per la loro selezione e la calibrazione. Anche nel mondo dei piccoli frutti, l’unione fa la forza. Provare per credere.