Eleonora Paveri morta dopo la caduta in monopattino, i dubbi dopo l’autopsia: il malore e il test tossicologico dopo la serata con gli amici

Le indagini sulla morte della 18enne di Pavia hanno escluso finora il coinvolgimento di altri veicoli o di un’auto pirata. Restano diversi interrogativi al vaglio degli investigatori

Restano ancora da chiarire diversi punti sulla tragica scomparsa di Eleonora Paveri, la 18enne di Pavia trovata morta in strada la notte tra il 4 e il 5 agosto a Pavia. Se l’autopsia preliminare ha indicato un trauma toracico con emorragia interna come causa del decesso, probabilmente provocato dall’impatto con l’asfalto dopo una caduta in monopattino, restano molte domande su come siano andate esattamente le cose quella notte.


La dinamica dell’incidente

Secondo quanto ricostruito finora, Eleonora e una sua amica stavano percorrendo via Ottavio Bonomi in monopattino dopo una serata trascorsa con alcuni amici al centro sociale Cazzamali di via Fratelli Cervi. Eleonora, soprannominata Sky, era alla guida del monopattino, mentre l’amica minorenne era dietro di lei. Al loro arrivo, l’ambulanza ha trovato entrambe le ragazze coscienti, ma pochi minuti dopo la 18enne ha perso i sensi, per poi morire all’ospedale San Matteo, nonostante i tentativi di rianimazione. Quanto alle condizioni di salute della 17enne che viaggiava con lei, è stato reso noto che è stata ricoverata al San Matteo ed è in fase di miglioramento.


Cos’è successo quella sera: le ipotesi

Gli investigatori ora stanno esplorando varie ipotesi per delineare l’esatta causa della caduta. Gli accertamenti tossicologici sono in corso per verificare se Eleonora fosse sotto l’influenza di sostanze che avrebbero potuto comprometterne l’equilibrio. Tuttavia, non si esclude anche la anche la possibilità di un malore improvviso che potrebbe averla fatta sbandare. Le indagini hanno escluso finora il coinvolgimento di altri veicoli o di un’auto pirata. Pare ormai certo, invece, che le ragazze abbiano perso il controllo del monopattino in autonomia.

Il racconto degli amici sulla serata

Gli amici, tutti tra i 14 e i 21 anni, hanno confermato che avevano bevuto un po’, ma senza esagerare e passandosi tra loro «una canna, ma nient’altro». Successivamente, si sono recati brevemente a casa della 18enne per poi tornare al gruppo. È stato proprio allora, all’altezza di via Bonomi, che è avvenuto l’incidente.

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