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Medvedev vuole l’invasione totale dell’Ucraina: «La Russia deve conquistare Kiev e oltre»

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo invoca una reazione dura dell'esercito di Mosca all'attacco ucraino nella regione di Kursk

A quasi due anni e mezzo dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, secondo Dmitry Medvedev è arrivato il momento di un salto di qualità della cosiddetta «operazione militare speciale» e tornare a conquistare la capitale ucraina Kiev. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo torna ad alzare i toni sul conflitto russo-ucraino, dopo l’attacco di Kiev nella regione russa di Kursk. Davanti a quell’attacco in cui sarebbero morte almeno 31 persone, secondo Mosca, Medvedev invoca una reazione dura da parte del comando militare russo, che aggiunga l’«operazione militare speciale» anche un «carattere apertamente extraterritoriale».

Invadere Kiev e oltre

Medvedv sostiene che l’ultimo attacco ucraino deve inevitabilmente cambiare la natura dell’offensiva russa: «Questa non è più solo un’operazione per restituire i nostri territori ufficiali e punire i nazisti», scrive su Telegram il consigliere di Vladimir Putin riferendosi agli ucraini. «È possibile e necessario andare nelle terre dell’Ucraina ancora esistente. A Odessa, a Kharkov, a Dnepropetrovsk, a Nikolaev, a Kiev e oltre». Un piano che in realtà era stato tentato da Mosca nelle prime fasi dell’invasione nel 2022, ma respinto dall’esercito ucraino.

Basta trattative sui confini

Le lunghe trattative sulla definizione dei confini e i negoziati di pace secondo Medvedev sono ormai superate. L’attacco nella regione di Kursk deve portare a non avere più «restrizioni nel senso di certi confini riconosciuti dal Reich ucraino». Un punto finora centrale nei vari tentativi di negoziato, che per Medvedev non deve essere più un tabù: «Questo può e deve essere discusso ora apertamente, senza imbarazzo o riverenze diplomatiche». I russi hanno definito l’attacco nella regione di Kursk un’operazione terroristica che, proprio sul tema del rispetto dei confini, «dovrebbe rimuovere ogni tabù – insiste Medvedev – Tutti, compresi i bastardi inglesi, se ne rendano conto: ci fermeremo solo quando lo riterremo accettabile e vantaggioso per noi stessi».

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