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Taylor Swift e quel terrore per la sicurezza dei fan già confessato nel 2019. The Eras Tour è a rischio?

08 Agosto 2024 - 13:40 Gabriele Fazio
In un'intervista alla rivista «Elle» Taylor Swift ammise di essere particolarmente spaventata da eventuali attentati durante i suoi live

L’arresto dei due terroristi che avevano pianificato un attacco in uno dei tre live a Vienna di Taylor Swift getta una preoccupante ombra sui futuri live dell’attuale stella del pop mondiale. Sono davvero pochi gli eventi programmati capaci di radunare una gigantesca quantità di persone in un solo luogo, forse nessuno in questo frangente storico come un concerto di Taylor Swift. Tant’è che, secondo quanto riportato dal direttore dei servizi di intelligence austriaci (Dsn), uno dei due terroristi avrebbe confessato che l’obiettivo era «uccidere un gran numero di persone». Forse perché la musica è quanto di più lontano possa esistere dalla violenza, forse perché partecipare ad un concerto rappresenta un gesto culturale pacifico in sé, certo è che la paura di rimanere uccisi durante il live di un artista cui lavoro siamo accorsi ad ammirare appare particolarmente abominevole. Questa paura il mondo l’ha vissuta in tempi relativamente recenti: nel 2015 al Bataclan di Parigi, due anni dopo a Manchester in occasione del concerto di Ariana Grande, e all’Harvest Music Festival di Las Vegas. Tre cicatrici che hanno profondamente segnato Taylor Swift che già nel 2019 a Elle aveva confidato di essere particolarmente spaventata dq eventuali attacchi durante uno dei suoi concerti, di aver ragionato molto accuratamente riguardo la sicurezza di quei tre milioni di spettatori che avrebbero partecipato al suo Reputation Stadium Tour. Ma non solo, l’autrice di cult come Cruel Summer e August ha anche ammesso di girare con un kit di soccorso militare per le ferite da taglio e da arma da fuoco, soprattutto dopo che «siti web e tabloid si sono presi la briga di pubblicare ogni indirizzo di casa che abbia mai avuto online». Più in generale Taylor Swift in quell’intervista racconta del lavoro giornaliero per «ricordarmi del bene nel mondo, dell’amore di cui sono stata testimone e della fede che ho nell’umanità».

Il tour

La tripletta di Vienna rappresentava la penultima tappa europea del suo The Eras Tour, uno show che ha entusiasmato il pubblico, nonché decretato un successo da record, da posto speciale nella storia della musica pop, per Taylor Swift. L’ultima città visitata dalla popstar sarà Londra, Stadio di Wembley, quello in cui la musica diventa una pagina del libro di storia, per cinque live, dal 14 al 18 agosto. Poi pausa fino a novembre quando si riprenderà con gli show di Toronto e Vancouver. Ma è chiaro che i fatti di Vienna vanno a creare un preoccupante buco in questo storico tour, una ferita che certamente ha fatto sanguinare non solo tutti quelli che hanno visto sfumare la possibilità di vedere dal vivo il proprio idolo, ma anche l’idolo stesso, fisicamente, emotivamente, inevitabilmente coinvolto nella storia, che ha ammesso in quell’intervista del 2019 di sentirsi anche in qualche modo responsabile della sicurezza dei propri fan.

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