Strage in un supermercato a Donetsk, il bilancio sale a 11 morti. I combattimenti minacciano il gasdotto per l’Europa: i rischi per i mercati

Dopo l’attacco a Kursk: «Evacuare 20mila persone»

Sale a 11 morti e 37 feriti il bilancio delle vittime del bombardamento russo contro un supermercato di Kostyantynivka, nella regione di Donetsk. La situazione è ancora fluida, ma l’attacco ucraino dal fronte nord-est alla Russia ha rimescolato le carte. È presto per dire quali siano i reali obiettivi della controffensiva di Kiev anche se le prime ipotesi iniziano a circolare. Le truppe di Volodymyr Zelensky sono penetrate nel territorio russo e l’attenzione di Mosca si è spostata anche sul confine tra la regione di Sumy, ucraina, e quella di Kursk, russa. Vladimir Putin però continua a premere da est con dei bombardamenti che questa mattina 9 agosto hanno colpito anche il supermercato di Kostyantynivka. Nel mentre, gli attacchi ucraini continuano a colpire la Russia in profondità, come l’ondata di droni che ha raggiunto l’aeroporto di Lipeck nella notte, a più di 400 km dal confine.


La strage nel supermercato di Kostyantynivka

Se l’obiettivo di Kiev era quello di distrarre alcune forze di Mosca al confine nord-est, i militari russi hanno risposto con un bombardamento su Kostyantynivka, nella regione di Donetsk, in parte occupata dall’esercito avversario. Bersagli, come riporta il Presidente Zelensky su Telegram, i civili: «L’attacco dei terroristi russi ad un normale supermercato e ad un ufficio postale. Persone sotto le macerie. È in corso un’operazione di salvataggio e verrà fatto di tutto per salvare le persone In questo momento, si sa di quattro morti. Le mie condoglianze alle famiglie e agli amici. La Russia sarà ritenuta responsabile di questo terrore e noi faremo di tutto per garantire che il mondo continui a stare al fianco dell’Ucraina, sostenendo la nostra difesa e salvando le vite del nostro popolo». Ma il numero delle vittime è in continuo aggiornamento.


Dopo l’attacco a Kursk: «Evacuare 20mila persone»

La polizia ucraina, questa mattina, ha dichiarato che è necessario «evacuare circa 20mila persone» da 28 villaggi nella regione di Sumy, quella da cui è partito l’attacco dentro il suolo russo. Al confine sono infatti in corso degli intensi confronti tra le truppe di Kiev e di Mosca. La comunicazione segue un primo avviso che stimava in 8mila gli evacuati.

Minacciato gasdotto: i rischi per Slovacchia, Austria e Ungheria

I combattimenti in corso a Sudzha, nella regione di Kursk, dove si trova una stazione chiave di transito del gasdotto che trasporta la metà del gas russo esportato in Europa hanno già provocato un significativo aumento dei prezzi del gas. Alcune ipotesi indicano che Suzdha potrebbe essere caduta nelle mani ucraine, il che, insieme ai lavori di manutenzione presso strutture in Norvegia, potrebbe aggravare la situazione. Nonostante Gazprom, il gigante russo del settore, assicuri che le esportazioni continuano normalmente, il mercato del gas europeo sta vivendo un periodo di forte nervosismo. I prezzi hanno superato i 40 euro al megawattora, segnando un aumento di oltre il 4% in un solo giorno, riporta Ansa.

Il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, che attraversa anche l’Ucraina, da cui Mosca continua a pagare i diritti di transito, è essenziale per le forniture a Slovacchia, Austria e Ungheria. Un’interruzione immediata delle forniture russe potrebbe rappresentare un vero e proprio shock per questi Paesi. Nel 2023, la stazione di Sudzha ha gestito 14,65 miliardi di metri cubi di gas, su un consumo totale di 295 miliardi di metri cubi nell’Unione Europea. Tuttavia, l’Ucraina ha dichiarato che non intende rinnovare il contratto quinquennale con Mosca per il transito del gas, che scade quest’anno. Già nel maggio 2022, Kiev aveva interrotto l’accesso attraverso un’altra stazione di transito, Sokhranovka, con una capacità di 30 milioni di metri cubi al giorno.

Ondata di droni su Lipeck, danneggiato un aeroporto militare

Nella notte tra giovedì 8 agosto e il giorno successivo, le truppe ucraine hanno attaccato e danneggiato con decine di droni (19 intercettati) un aeroporto militare russo nella regione di Lipeck, nell’entroterra. Il governatore della regione, Igor Artamonov, aveva lanciato su Telegram l’allarme parlando di 9 feriti e 4 villaggi evacuati. In un primo momento aveva parlato di un incendio in una base militare per poi correggere le dichiarazioni e sottolineare un attacco a «un’infrastruttura energetica». La conferma è poi arrivata dallo Stato Maggiore di Kiev: «Durante l’attacco sono stati colpiti i depositi con bombe aeree guidate e altre installazioni nella zona della base aerea… È scoppiato un grande incendio e sono state segnalate diverse detonazioni».

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