Sinner sul forfait alle Olimpiadi: «Solo io so come stavo. Le polemiche? Non sono più sui social»

Le parole dell’atleta dopo la vittoria a Montreal contro Coric sulla sua assenza a Parigi 2024

Jannik Sinner è tornato in campo dopo un mese di assenza, segnato dalla sua sconfitta nei quarti di finale di Wimbledon contro Daniil Medvedev. Ieri sera, ha fatto il suo debutto al Masters 1000 di Montreal, dove è il campione uscente, superando agevolmente Borna Coric in due set. Ora, Sinner si prepara ad affrontare il cileno Alejandro Tabilo negli ottavi di finale, dopo che quest’ultimo ha eliminato Lorenzo Sonego. Durante la conferenza stampa post-match, Sinner ha affrontato la questione del suo forfait alle Olimpiadi, avvenuto a causa di una tonsillite pochi giorni prima dell’inizio del torneo olimpico, una decisione che ha generato diverse polemiche. «Solo io e il mio team sappiamo veramente come mi sono sentito. Viverlo da fuori è una cosa, da dentro è un’altra. Fin dall’inizio dell’anno ho detto che le Olimpiadi erano il mio obiettivo più grande. A pochi giorni dall’inizio dei Giochi non ero neanche in grado di alzarmi dal letto. Di quello che dice o pensa la gente non mi importa molto, francamente», ha dichiarato Sinner.


L’addio dei social

Ma non solo. L’atleta ha scelto di prendersi una pausa anche dalla rete. «Non sono più sui social ed è una cosa che fa molto bene. Purtroppo, questo volta è andata così. Capisco la reazione della gente, ma sono qui a Montreal e quello che è successo è successo», ha spiegato Sinner. Riguardo al match contro Coric, Sinner ha evidenziato le difficili condizioni di gioco a Montreal. «Non è facile giocare con queste condizioni, c’era anche un po’ di vento, che si è alzato di tanto in tanto e che faceva volare molto le palline. È dura trovare il ritmo così. E poi è la prima volta dopo Miami che si torna a giocare sul veloce e il primo match è sempre difficile», ha affermato il campione, riportato da la Repubblica. Nel frattempo, Sinner stasera affronterà per la prima volta in carriera Tabilo.


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