Staffetta 4×100, i campioni di Tokyo arrivano quarti alle Olimpiadi 2024. Tortu in lacrime, Jacobs fa scudo: «Si vince e si perde insieme» – I video

Il 26enne non ha brillato nella sua frazione ma c’è da essere orgogliosi della gara. Jacobs: «Siamo tutti scesi in pista per vincere ma non è bastato»

L’Italia ha costruito una squadra di atletica così forte negli ultimi anni che il quarto posto nella staffetta 4×100 alle Olimpiadi 2024 di Parigi ha lasciato l’amaro in bocca. E questo perché scendeva sulla pista da campione in carica, dopo l’oro vinto a Tokyo 2020. In pochi anni è stata capace di entusiasmare un Paese storicamente non abituato a festeggiare medaglie in certe discipline. Il movimento è cresciuto così tanto che ora ha “normalizzato” la presenza di atleti italiani nelle finali. E così il quarto posto di quattro velocisti azzurri in una staffetta olimpica fa male, soprattutto ai corridori che sono scesi in pista per vincere, prendere una medaglia, ancora come tre anni fa. Come fosse normale. Filippo Tortu, primo italiano a scendere sotto la soglia dei 10″ nei 100 metri piani, nel 2018 a 20 anni, non ha corso una frazione brillante. Sta attraversando un momento complicato in cui fatica a replicare i tempi che le sue gambe, e la sua testa, hanno dimostrato di saper correre. Confrontando con la frazione di Tokyo, a Parigi ha corso in 0,35 secondi in più. Per questo nell’intervista dopo gara ha scaricato l’emozione con un pianto: «Ci sono prove individuali che possono spiccare o meno e la mia è stata più sottotono rispetto a quella dei miei compagni. Questo mi fa star male per loro, ma io ce l’ho messa tutta. Ce l’abbiamo messa tutta, volevamo confermarci e penso fosse alla portata. In questi anni abbiamo vissuto insieme, lottato e sacrificato tanto per sognare e provare a prendere questa medaglia. C’è tanta amarezza».


Staffetta 4×100, la delusione degli Azzurri

I tre dietro di lui gli hanno consegnato un testimone pesante, è partito prima degli avversari nell’ultimo quarto di gara ma poi ha perso terreno. E va bene l’amarezza, la delusione anche, ma è Marcell Jacobs a fare scudo al quartetto e alla squadra: «Quarto posto che fa malissimo, credevamo di poter vincere e prendere una medaglia. Sappiamo quanto sia difficile questa disciplina, gli Stati Uniti arrivavano qui con l’oro in tasca e sono arrivati ultimi. Rispetto a ieri siamo migliorati tanto, ma si perde e si vince insieme». Insieme, ha ripetuto Jacobs: «Sapevamo che dovevamo sistemare qualche errore fato ieri e lo abbiamo fatto. Siamo tutti scesi in pista per vincere come abbiamo fatto tre anni ma non è bastato. È lo sport, a volte si vince e a volte si perde». Parole per consolare anche il 26enne milanese, che ha ammesso le sue difficoltà: «Oggi è mancata la mia prova, la mia quarta frazione. Ma avevo un obiettivo, dare tutto, e l’ho fatto. Non è una medaglia che ti può far cambiare idea su quello che vali e su come hai lavorato. Deve darci una spinta ulteriore per i prossimi anni».


Leggi anche: