Banksy non si ferma più: sui muri di Londra spunta pure un gatto. Ma le sue opere stanno facendo una brutta fine

Sesta opera in altrettanti giorni per lo street Artist più famoso al mondo. Il dibattito sui significati del suo «zoo» urbano

Prosegue con un gatto la scoperta di quello che ormai viene definito «lo zoo di Banksy» a Londra. Lo street artisti ha rivelato pochi minuti fa, con un post su Instagram, la sesta opera in altrettanti giorni. Disegnato sul compensato di un tabellone pubblicitario sgualcito dal tempo si vede un felino che si stiracchia pigramente guardando verso l’alto, dove il legno si rompe lasciando intravedere la vegetazione che circonda il tabellone da ogni lato. Tutto nero, come le scimmie, gli elefanti, lo stambecco, il lupo e il pellicani apparsi nei giorni scorsi nella capitale britannica. Come sempre, le interpretazioni sono lasciate agli ammiratori che nei commenti sotto il post provano a dare un significato all’opera nel quartiere di Cricklewood.


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Gli immigrati e i furti

Al momento, tra le più accreditate, c’è la teoria secondo cui gli animali apparirebbero nelle zone di Londra dove i richiedenti asilo vengono trasferiti. In questo caso sarebbe facile immaginare una correlazione con le recenti proteste in parte fomentate delle fake news sull’attacco di Southport, attribuito a un inesistente immigrato di nome Ali Al Shakati. Altri, però, già temono che qualcuno armato di seghetto possa fare del gatto quello che già è stato del lupo, rubandolo con la sua tela di legno. Cattiva sorte è toccata anche agli elefanti, vandalizzati. Mentre lo stambecco resiste grazie al plexiglas. Intatti, per ora, sono solo i pellicani e le scimmie.

«Su col morale»

Tuttavia, secondo la Vanessa Thorpe, corrispondente di Arti e Media per il Guardian, che cita fonti vicine all’artista, sarebbe un altro il vero significato della serie sugli animali, che potrebbe presto proseguire con un settimo episodio. «La visione dello street artist è semplice», si legge. «L’ultima serie di graffiti è stata progettata per rallegrare il pubblico in un periodo in cui molti titoli dei notiziari sono stati cupi e la luce è stata spesso più difficile da individuare dell’ombra». «La speranza di Banksy – prosegue Thorpe – è che le opere edificanti rallegrino le persone con un momento di divertimento inaspettato, oltre a sottolineare delicatamente la capacità umana di gioco creativo, piuttosto che di distruzione e negatività. Alcune recenti teorie sul significato più profondo di ogni nuova immagine sono state fin troppo elaborate».

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