«È nato Bryan». La scritta sui muri dell’ospedale di Pozzuoli per il neonato: «Ma non siamo incivili» – Il video
«È nato Bryan Romano»: è la scritta che incornicia la sommità della porta di una delle sale dell’ospedale di Pozzuoli. A imbrattare il muro, con pennarello indelebile, pazienza ed equilibrio, vista la posizione precaria dell’artista sulle spalle dell’aiutante, sono stati i familiari del neonato, mettendo in atto quella che – a giudicare dalle altre scritte lasciate sul muro che si intravedono nel video – è una pratica comune nel reparto di ostetricia puteolano. La clip dell’accaduto è stata pubblicata su Facebook dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, solito condividere sui propri canali social le denunce inviategli dai propri contatti. «Guardi questi subumani come imbrattano il muro di questo ospedale per scrivere il nome di un bambino che è nato lì», si legge in questo caso nel messaggio inviato da chi ha condiviso il video. Su quest’ultimo, in sovraimpressione, la scritta: «Augurissimi ai miei nipotini Kekko e Monica».
La risposta: «Io preferisco essere incivile in questo modo»
Borrelli stesso nel suo post rende noto di aver segnalato l’accaduto alla direzione sanitaria facendo scattare una denuncia che ha indispettito non poco gli autori dell’opera. Non siete degni di giudicare gli altri, hanno risposto i vandali, come riferisce il deputato. «L’unico che ci può giudicare è nostro Signore e nessun altro. Piuttosto di applicarvi su una scritta, applicatevi su cose che in televisione non fanno vedere, in quest’ospedale ci sono persone che soffrono e nessuno le prende in considerazione. Persone che attendono cinque o sei ore per farsi visitare da qualcuno, poi vi lamentate quando succede qualcosa. Ci sono persone che muoiono abbandonate, persone che vengono riempite di medicine, di siringhe per farle dormire. Chi sono gli incivili adesso? Io di certo preferisco essere incivile in questo modo piuttosto di far male a qualcuno come fanno loro. Ce ne sono pochi di medici che fanno il proprio lavoro con il cuore», sarebbe stata la risposta figlia – secondo il deputato – di una «mentalità inaccettabile».
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