Dal garage di Google a Ceo di YouTube, Susan Wojcicki è morta a 56 anni

Fu lei nel 1998 ad affittare il proprio garage agli amici Larry Page e Sergey Brin che vi fondarono Google, di cui Wojcicki divenne una delle dipendenti di maggior successo

Il supporto nelle primissime fasi, la carriera nel marketing, la guida di YouTube. Senza Susan Wojcicki, morta ieri, venerdì 9 agosto, all’età di 56 anni, Google non sarebbe il colosso informatico che è divento oggi. Wojcicki verrà ricordata da tutto il mondo come una delle più influenti dirigenti della Silicon Valley dopo l’annuncio del marito, che in un post su Facebook ha dato notizia del suo decesso a due anni dall’inizio di una battaglia contro un cancro ai polmoni. Wojcicki, che oggi lascia cinque figli, nel 1998 fu colei che affittò il proprio garage agli amici Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google. Per 1.700 dollari al mese, i due hanno utilizzarono lo spazio come ufficio per costruire il motore di ricerca. Nel 1999, l’allora impiegata di Intel divenne una delle prime dipendenti della neonata Google nel ruolo di responsabile del marketing.


Il successo alla guida di YouTube

Nel corso degli anni, raggiunse i ranghi dirigenziali, diventando la dipendente donna più anziana di Google. Dopo aver reso Google il colosso pubblicitario che è oggi, anche grazie all’acquisto dell’azienda di tecnologia promozionale DoubleClick, nel 2014 ottenne la guida di YouTube – che big G aveva acquisito nel 2006 – facendolo diventare, da amministratrice delegata, una delle più grandi piattaforme social al mondo e la maggiore piattaforma di streaming a livello globale. Su YouTube, introdusse nuove forme di annunci e offerte di abbonamento per musica, contenuti originali e YouTube TV. Il suo ruolo passò poi al controllo dell’incitamento all’odio, dei contenuti inappropriati, dell’estremismo e della disinformazione sulla piattaforma.


La filantropia

L’anno scorso si era dimessa dal suo ruolo, rimanendo però consulente di Alphabet, la società madre di Google. Secondo quanto riporta il New York Times, ha lavorato come filantropa sostenendo con parte dei centinaia di milioni di dollari guadagnati durante la sua carriera anche la ricerca sulla malattia che le ha tolto la vita. «È stata fondamentale per la storia di Google quanto chiunque altro, ed è difficile immaginare il mondo senza di lei» ha commentato l’amministratore delegato di Google Sundar Pichai sommandosi alle parole del marito di Wojcicki, Dennis Troper che nel suo addio pubblico ha definito Wojiki: «Una mente brillante, una madre amorevole e una cara amica per tanti».

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